UNA STRADA CHE SEMBRA NON SPUNTARE

In un mondo come quello del calcio, nel quale l’unica cosa che conta davvero è il risultato del campo, che spesso condiziona e falsa le analisi post-partita, è molto raro che una squadra vittoriosa in casa, in una gara fondamentale per la stagione, esca tra i fischi del proprio pubblico. Eppure è accaduto questo al Catania al termine della gara vinta contro la Vibonese con uno striminzito, e forse anche bugiardo, risultato di 1-0 firmato Mazzarani (tra l’altro con decisiva deviazione dei difensori ospiti).

Nonostante la giornata dal punto di vista del risultato finale sia stata positiva – i rossazzurri sono riusciti ad assolvere al compito di avvicinarsi alla zona play-off e allontanare le inseguitrici che potevano risucchiarli nei bassifondi della classifica – la prestazione proposta dagli etnei non può che considerarsi negativa, considerando la differenza evidente che salta all’occhio guardando gli organici delle due squadre a confronto. Inoltre, la Vibonese era flagellata da numerose assenze, ma questo non è bastato a rendere semplice l’incontro.

La formazione guidata da Pino Rigoli, come di consueto, non ha mostrato uno stile di gioco chiaro e definito, rendendosi pericolosa solo grazie alle iniziative personali dei propri interpreti più ispirati. Nelle ultime due gare era toccato a Biagianti ed ieri, causa l’assenza del capitano, è toccato ad Andrea Russotto il compito di essere quel barlume di luce nel fitto buio di una manovra quasi sempre lenta e prevedibile. Il numero 10 è stato l’unico a proporre qualcosa di gradevole esibendosi in serie di slalom tra le maglie dei difensori ospiti, colpendo al termine di una di queste scorribande solo la traversa ad impedire il gol da cineteca. Per il resto però è stato inconcludente con giocate fini a sè stesse.

Troppo poco, anche perché, non ce ne voglia il mister, il quale continua a sostenere il contrario, se il Catania non avesse un portiere di categoria decisamente superiore, si ritroverebbe con molti punti in meno. “San Pisseri”, nominato ad honorem patrono della città del vulcano insieme ad Agata, è stato come al solito impeccabile, con un intervento al 64’ che ha del miracoloso per blindare la propria porta e regalare altri punti decisivi per la stagione.

Ora, seppur sia vero ciò che sostiene Rigoli in conferenza stampa, ovvero che è normale che il portiere pari, d’altro canto se il numero 12 rossazzurro è quasi sempre il migliore dei suoi, tanto da meritare l’ennesima ovazione del “Massimino”, devono scattare numerosi campanelli d’allarme.

Il pubblico ha manifestato il proprio disappunto platealmente, mettendo sul banco degli imputati la guida tecnica; non è detto che sia quello il vero problema che impedisce a questa squadra di decollare, ma è innegabile la necessità di un cambio di rotta. È sicuro, infatti, che la società usufruirà del mercato di riparazione, che dista ormai solo un mese, per inserire qualche innesto che possa garantire più qualità. Sperando che ciò basti per rendere una formazione così importante davvero competitiva per la promozione, perchè in caso contrario è probabile che i fischi di oggi non restino un caso isolato. Oltre tutto servono mentalità e idee vincenti, sotto ogni punto di vista.

Claudio Maggio

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