CATANIA, LA PUNTA ARRIVERÀ DAL MERCATO?
Catania-Lecce è finita come tutta la tifoseria rossazzurra sperava alla vigilia di una delle partite più difficili del campionato. I giallorossi di mister Padalino, infatti, arrivavano al “Massimino” non solo da primi in classifica, ma anche come unica squadra imbattuta del girone e detentrice di migliore attacco e di miglior difesa. Tutto ciò rende la vittoria del Catania ancora più soddisfacente ed importante, sia per l’autostima del gruppo, sia per rinsaldare un po’ la posizione di mister Rigoli, messo molto in discussione prima della terza vittoria stagionale.
A parte il risultato, ci sono sicuramente dei segnali molto positivi. Il gruppo è sembrato molto più compatto e votato al sacrificio, con una maggiore qualità assicurata a centrocampo dall’innesto di Mazzarani; la sorpresa Di Cecco terzino destro, mossa azzeccatissima che va riconosciuta all’allenatore, che è riuscito a dare quantità e qualità meglio dei suoi predecessori Parisi e Nava; infine la prova di Pisseri, il quale ha salvato in più occasioni il risultato prima del fortunoso vantaggio firmato da un tiro del neo entrato Silva e deviato da Tsonev.
Detto ciò, purtroppo, ci sono ancora dei problemi irrisolti da una vittoria che fa morale, ma che è anche unica, visto che il Lecce è una delle pochissime squadre di questo campionato, se non la sola, che possa pensare di affrontare contro il Catania la gara a viso aperto. Il gruppo guidato da Rigoli ha, come è evidente e viene sottolineato da tempo ormai, due problemi: l’impostazione delle trame offensive( e qui si spera che con l’innesto di Mazzarani e il miglioramento della condizione di capitan Biagianti i limiti fin qui espressi vengano superati) e la finalizzazione della manovra. Contro la capolista, infatti, non si è ancora riusciti a trovare la quadratura del cerchio, vista l’uscita anzitempo dal campo di Calil, fischiato da buona parte del suo pubblico. Il giocatore, elemento di sicura esperienza e valore, sta vivendo una netta involuzione in questa stagione, nonostante venga da due stagioni in doppia cifra, e non sembra poter dare, forse anche a causa di una scarsa forma fisica, ciò che serve alla squadra per sbloccarsi definitivamente e puntare la zona playoff, che dista ormai solo 3 punti.
L’alternativa principale, in teoria, è rappresentata da quel Michele Paolucci, il quale avrebbe dovuto, con la sua qualità da categoria superiore, fare la differenza finalizzando il gioco dei compagni. Questo gli viene impedito da un chiaro ritardo di condizione, che gli rende impossibile il brillare quando entra in campo. Restano quindi Barisic e Anastasi, con quest’ultimo, evidentemente, non entrato nelle gerarchie del mister che lo usa solo come carta della disperazione; Barisic, unico membro del reparto offensivo ad andare a segno (tranne il solito Di Grazia che si esalta appena mette piede nel suo stadio), ma che ha fatto notare limiti, dovuti anche alla sua giovane età, che non sembrano permettergli di essere il centravanti titolare del Catania.
Cosa resta da fare? Intanto, e questo è compito di Rigoli, bisogna trovare una soluzione fino al mercato di gennaio, cercando di recuperare almeno uno tra Paolucci e Calil, per poi magari aspettare qualche innesto di valore. Per esempio in prossimità dello stretto gioca un attaccante che, nonostante la sconfitta della sua squadra di due domeniche fa, ha messo in seria difficoltà la migliore difesa del campionato (i rossazzurri dopo oggi hanno superato il Lecce in questa graduatoria), battendola anche in un’occasione con un rasoterra preciso alla destra di Pisseri.
Che possa essere lui il nuovo innesto necessario per la rincorsa alla promozione? Tutta la tifoseria lo spera e comunque si aspetta qualche innesto di qualità.
Claudio Maggio
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