CHI VINCE IN LEGA PRO? ECCO LE DIFFICOLTÀ DEI CLUB

Se fosse una partita a carte, sarebbe lo spareggino che i soci del dopolavoro si concedono come ultima mano: vince chi perde. Nonostante la promozione in Serie B, infatti, anche l’ipotetica squadra vincitrice del torneo riuscirebbe con difficoltà a pagare gli stipendi dei giocatori. E andando in ordine di tempo, l’ultimo dei comunicati stampa del Presidente di Lega Gravina, semplicemente conferma quanto detto: l’uomo di punta della terza serie italiana ha ribadito infatti che le regole d’iscrizione, anche l’anno prossimo, saranno grossomodo le stesse. Nella moderna formula della Serie C, composta da 3 gironi di 20 squadre, le rose potranno essere formate da un massimo di 16 over ed un numero illimitato di under.

Se questo ci avvicina ad una visione che preserva i nostri settori giovanili, al contempo potrebbe anche esserne la rovina. Oltre alle corpose somme che dovranno essere spese per i pagamenti dei 16 giocatori over, si aprirà la caccia ai talenti delle giovanili dei top club. Saranno così numerosi da poter soddisfare le richieste di 60 compagini? Probabilmente no. Ragion per cui potrebbero essere plausibili una ripetuta serie di aste che farebbero crescere sensibilmente il prezzo dei gioiellini dello stivale e, di conseguenza, una ricerca nel continente che tanto ha dato e tantissimo ha tolto al nostro calcio: il sud America. Non sarebbe stata migliore una riorganizzazione delle norme per cui la rosa avrebbe dovuto comporsi in percentuale di giocatori dello stesso settore giovanile, giocatori italiani ed infine giocatori stranieri, sulla scia delle leggi di Champions League?

A perorare le criticità del mantenimento di una squadra di Lega Pro, ovviamente, non è soltanto la formazione dei 25, ma soprattutto la fiscalità ed i costi di ordinaria amministrazione. In soldoni (e di soldoni stiamo parlando), bisogna spendere circa 4.2 milioni di euro tra iscrizione e varie uscite, a fronte di 3.1 milioni di entrate, diritti televisivi inclusi. Se in media il rosso è di 1 milione di euro circa, quale può essere il motivo valido che spinge un imprenditore ad iscrivere il proprio club in Lega Pro? E soprattutto: questi numeri, non sono un ingente freno per chiunque volesse trattare l’acquisto di una squadra a caso che gioca al “Massimino”?

Carlo Maria Castiglione

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