70 ANNI DI STORIA: GIUGNO 1983 E L’ORGOGLIO DI DIRE “IO C’ERO”
“Cosa resterà di questi anni ’80” recita un famoso brano del cantante Raf. Una frase che ben si addice al tifoso catanese di lunga data, nella cui mente resta certamente vivo il ricordo di quanto accaduto nella stagione 1982/1983. Sì, proprio quell’anno lì, che sfociò nella storica promozione in Serie A dopo gli spareggi di Roma contro Como e Cremonese in una cadetteria alla quale prendevano parte colossi del calibro di Milan e Lazio.
Storie di un calcio che non c’è più; storie di una città unica nel suo genere, capace di portare all’Olimpico la bellezza di 40 mila spettatori. E allora ecco tornare immediatamente a galla i ricordi delle prodezze dei vari Cantarutti, Mastalli e Crialesi, l’esultanza del presidente Angelo Massimino accompagnata dalle note di “Grazie Roma”.
Frammenti di storia a tinte rossazzurre. Ricordi indelebili che ancora oggi destano forti emozioni, con lacrimuccia annessa e connessa. E ancora oggi, a 33 anni di distanza, è stucchevole ascoltare i racconti di quelle giornate. Minuziosi e dettagliati, incastonati in una suggestiva narrazione letteraria accompagnata da un velo di teatralità. Come a voler ribadire con orgoglio che quel giorno “io c’ero, ero presente, ero lì”. Perché, in fondo, il calcio è anche questo: serbatoio di ricordi legati a specifici momenti della nostra vita.
E quel giugno 1983 è un ricordo più nitido che mai, quasi in grado di far dimenticare per un attimo le vicissitudini che attanagliano la storia recente del Catania Calcio. E, a 70 anni da quel 1946 che ne ha segnato la nascita, continua ad esserci una città intera che, ogni maledetta domenica, corre all’inseguimento di un sogno: rivivere momenti come quelli del giugno 1983.
Antonio Longo