UNA “FUSIONE” TRA CATANIA E PALERMO

Solo pochi anni fa il Catania era comunemente chiamato, da organi di stampa e giornalisti del panorama italiano, “piccolo Barcellona”. Esprimeva uno stile di gioco osservato da tutti. Gli allenatori avversari, infatti, studiavano i metodi utilizzati dal tecnico di quel tempo, Vincenzo Montella, che col suo gioco faceva apprezzare tanto la squadra quanto il suo metodo di lavoro.

Era la stagione 2011-12, solamente quattro anni fa, ed ora pesa immaginare quanto sia differente la situazione. Il Catania lotta per salvarsi nel campionato di Lega Pro, dopo aver vissuto mille vicissitudini. Mentre gli ex calciatori rossazzurri, tanto apprezzati e desiderati dalle altre società, giocano ancora in massima serie, il Catania, invece, ha completamente cambiato realtà.

A volte, però, il destino fa degli scherzi tutt’altro che scontati. Basta andare a guardare in terza categoria. Una squadra sarda, l’A.S.D. Osilese, ha composto il suo logo ed i suoi colori sociali, quasi fondendo due realtà da sempre antagoniste fra di loro: Catania e Palermo.

L’ironia della sorte, infatti, ha voluto unire, con un’anomala crasi, lo stemma del Catania con i colori sociali del Palermo, il rosa ed il nero. Il logo, infine, viene completato dalla presenza di una vistosa scimmia, che sostituisce l’imponente “liotru” presente nello scudetto della squadra etnea.

In tal modo, si è creato un simbolo che oggettivamente fa scalpore, considerando il paradosso di una “fusione” che, per storia e per tradizione, non si potrebbe mai vedere in Sicilia.

Gabriele Indelicato

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