IL “NUOVO” STADIO ANGELO MASSIMINO PRENDERÀ FORMA?
Pochi giorni fa, il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, ha rilasciato un’intervista a catanista.eu. Manifestando una palpabile felicità per la notizia del ripescaggio in Serie B del Calcio Catania, tanto da aprire subito lo stadio alla città, per la partita d’allenamento in programma in un primo momento a Torre del Grifo mercoledì 2 agosto, fra Catania e Biancavila, il primo cittadino ha chiamato a raccolta i tifosi rossazzurri. L’invito è stato accolto da circa 11 mila spettatori.
È stata fin dal primo momento una grande festa che per molti tifosi comunque non era finita. Infatti, martedì 1 agosto, appresa la notizia del ripescaggio, una folla impazzita di gioia si è riversata sulle strade e piazze della città per festeggiare non solo la riconquista della B, avvenuta d’ufficio, ma anche la complicata stagione appena conclusa e la consapevolezza di aver finalmente alle spalle l’inferno della Serie C.
Soffermandosi sul peso importante, sia dal punto di vista economico che psicologico, che può avere la Serie B per una società solida come il Catania e per la stessa città, il sindaco Pogliese ha voluto ribadire la totale vicinanza e disponibilità al dialogo con Calcio Catania SpA, aprendo anche un nuovo capitolo sulla questione stadio: “Ci confronteremo, bisognerà capire la posizione del Catania, ma saremo sempre al fianco della società per trovare la soluzione migliore per garantire la fruibilità del Massimino e renderlo migliore rispetto al passato, o per un nuovo stadio, cosa che non è affatto semplice.”
Il terreno, di circa 50 ettari, sito in contrada Jungetto, nella periferia Ovest di Catania, acquisito dal presidente Antonino Pulvirenti nel 2014, dove in un primo momento sarebbe dovuto sorgere il nuovo stadio non sembra più usufruibile. Infatti all’indomani della retrocessione del Catania in Serie B nel maggio 2014, si voleva subito riaprire un ciclo vincente ripartendo anche dalla costruzione del nuovo stadio con l’inizio dei lavori ipotizzato dal 2017. Le tristi e note vicende che poco dopo colpirono il Catania fecero naufragare qualsiasi tipo di progetto.
Così dalle fonti raccolte dalla nostra redazione sembrerebbero profialrsi due sole ipotesi attuabili.
La prima possibilità è quella di individuare prima, acquisire dopo, ed infine presentare validi progetti che possano aprire la possibilità di credito da parte delle banche nei confronti della società di via Magenta.
Questa prima strada è sì percorribile, ma molto lunga e potrebbe altresì essere piena di imprevisti.
Ciò che sembra più attuabile, invece, è la seconda possibilità. L’ipotesi della ristrutturazione del “Cibali-Angelo Massimino” sembra il percorso più facile. Come da dichiarazioni rilasciate dal sindaco etneo, la soluzione migliore per garantire la fruibilità del “Massimino” potrebbe essere quella di concedere attraverso bando di gara, il diritto di superficie per un determinato periodo, attraverso il quale si potrà edificare e quindi ristrutturare.
Ciò porterebbe ad una riduzione di tempo di realizzazione del progetto-stadio, con una spesa meno esosa rispetto alla costruzione ex novo. Infatti basterebbe solo un terzo dei soldi stanziati per la costruzione di un nuovo impianto per ristrutturare il vecchio.
Progettato dall’architetto Raffaele Leone, inaugurato nel 1937, in occasione del match fra ACF Catania e Foggia terminato 1-0 per i rossazzurri, il vecchio Cibali, oggi “Angelo Massimino”, è stato per molti anni lo stadio anche dell’Atletico Catania e della Jolly Componibili Catania, vincitrice dello scudetto di calcio femminile nel 1978. Nato come centro polifunzionale, possiede una regolare pista atletica, utilizzata negli anni 90 per l’universiade siciliana, che ne limita la perfetta visione della partita di calcio. In più occasioni, nel corso dei decenni, è stato ristrutturato. Gli interventi più importanti avvennero nel 1982 con la costruzione dell’attuale Curva Sud e successivamente nel 1991 e 1997.
Da allora però non è stata apportato alcuna sostanziale modifica strutturale.
Che sia la volta buona per ricostruire il Cibali, partendo dalla proposta di eliminare la pista atletica per aumentare la capienza e migliorare la visione di gioco?
Spetta al Comune e alla società trovare l’accordo. Ma il dissesto finanziario in cui purtroppo versa la città etnea e la possibilità di liberarsi della gestione di un fardello non da poco, potrebbe essere la soluzione migliore per entrambe le parti.
Ugo Zinna
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