RIZZO, VICE BIAGIANTI?

Niente paura il Catania ha una panchina lunga e di qualità, dimostrandolo anche quando la fatica comincia a farsi sentire. Contro il Francavilla, sono stati pochi gli aspetti positivi di una gara che è rimasta in piedi grazie ai consueti volti noti: Bogdan, Aya e Tedeschi, infatti, sono stati fondamentali per non permettere agli avversari di trovare la via della porta; l’onnipresente Lodi, invece, ha difeso e ispirato azioni offensive mai banali.

Un altro elemento che, però, una volta entrato a partita in corso, ha fatto avvertire un cambio di passo dal punto di vista della forza e delle energie è stato sicuramente Giuseppe Rizzo. Sia in casa che in terra pugliese, il numero 6 rossazzurro non ha fatto sentire la mancanza dell’appena uscito capitan Biagianti, sicuramente non uno qualsiasi quando si parla di “garra”.
Contro l’Andria l’ex Salernitana si è pure replicato: volitivo in fase difensiva, lottando su ogni pallone e non disdegnando anche di avviare lui stesso l’azione. È anche successo negli ultimi minuti di Catania- Francavilla, in cui il numero 6 ha fatto filtrare, in mezzo a due avversari, un pallone che ha consentito ad Esposito un veloce contropiede. Per poco non ci riusciva pure in Puglia contro i biancazzurri: in questo caso, però, complice una scarsa intesa con Semenzato, sono stati sbagliati i tempi del passaggio e l’azione si è conclusa in un nulla di fatto.

Una capacità di affrontare le due fasi, quella del ventiseienne, che sarà utile in moltissime partite, e che può aiutare i compagni anche da interno di centrocampo nel 4-3-3, unendo la corsa insieme alla qualità di alcune giocate in verticale. Una qualità, nel compiere veri e propri “strappi”, che ricorda un certo Baiocco, capace di rovesciare le azioni da difensive a offensive.

In poche parole, quando il fiato è corto, la panchina del Catania risponde sempre presente: con gol, con prestazioni e con voglia di far bene.

21 titolari per 14 giornate restanti all’inseguimento della capolista. E di un sogno chiamato Serie B.

Simone Caffi

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