RIFLESSIONE IN CASA CATANIA. DASPO CONFERMATO PER PULVIRENTI

Se il Catania in campo regala soddisfazioni, fuori dal campo è già tempo di partite e battaglie legali. Le stesse che hanno tormentato l’estate più turbolenta degli ultimi dieci anni. Nella strada del silenzio, sotto occhi indiscreti, Antonino Pulvirenti ed i suoi legali, settimane addietro, hanno avanzato la richiesta di sospensione del Daspo, disposto dal questore Marcello Cardona lo scorso 11 Agosto, nell’ambito dell’inchiesta “I treni del gol”.

Sintomo che l’ex presidente, pur sempre attuale proprietario del Calcio Catania non ha mollato la presa con il calcio, o quantomeno esprime il desiderio di accedere alle manifestazioni sportive della sua squadra e non solo. Tuttavia, il Tar di Catania ha rigettato la richiesta e dunque resta attivo il provvedimento di Daspo nei confronti di Pulvirenti, il quale non potrà assistere a nessuna gara per i prossimi cinque anni. 

Secondo i giudici, “il provvedimento appare, nella sua struttura, immune dai vizi” e ritenuto che il provvedimento impugnato appare supportato da idonea motivazione“, lo si riforma “limitatamente oltre che al giorno della manifestazione, a quello precedente e al successivo” dall’evento sportivo e non “al generico giorno prima e dopo“. Il provvedimento fu impugnato anche alla luce del diffuso malcontento registrato dalla tifoseria. La questura di Catania riteneva che la semplice presenza di Pulvirenti all’interno degli impianti sportivi  potesse rappresentare un concreto pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Inoltre, queste sono ore di profonda riflessione negli uffici della sede di Torre del Grifo. Quello che fino a qualche settimana fa sembrava scontato, ad oggi non lo è più ed il Catania potrebbe anche rinunciare a ricorrere al collegio camerale del Coni. Non è detto, infatti, che il ricorso al terzo grado di giudizio possa alleggerire la penalizzazione di 9 punti già diminuita di tre punti al secondo grado di giudizio.

Anzi, dalle parole dell’avvocato Edoardo Chiacchio, legale che ha difeso il club, tutto sembra presagire che il Catania, nonostante abbia tutte le carte già pronte, probabilmente eviterà di ricorrere al Coni: << Il ricorso al Collegio di Garanzia del CONI non è ancora stato presentato perché questo impone una profonda riflessione da parte di noi legali sull’opportunità che questo venga accolto. Bisogna considerare che è stata un’impresa non semplice salvare il calcio professionistico a Catania, opera che condivido con i miei colleghi Grasso e Lattanzi. Se riflettiamo sul caso Teramo, a cui era stata richiesta la retrocessione in serie D con una sola gara incriminata, era fin troppo facile ipotizzare che per il Catania sarebbe stata richiesta la retrocessione in Promozione o in Prima Categoria con le 5-6 partite imputate.>> 

Tra oggi e domani verrà presa la decisione definitiva, ma la sensazione è che il Catania lascerà le cose come stanno, complice anche lo splendido avvio di stagione della squadra in campo.

Marco Zappalà

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