UNA VICENDA INENARRABILE
Ormai non ci si sforza neanche a darne notizia, semplicemente perché si tratta della solita non-notizia. Ogni volta cambia la forma, ma la sostanza, in fin dei conti, rimane sempre la stessa: soltanto un’immensa tristezza. Accade persino che il Tar si pronunci su un ricorso, dichiarandolo improcedibile, ma senza accorgersi che il soccombente debba essere il Siena e mica il Catania. Risultato? Il solito nulla di fatto, perciò adesso si dovrà attendere la decisione del Consiglio di Stato.
Sarà quel che sarà, per carità, ma sono trascorsi due mesi e assistere a reiterate sceneggiate è diventato persino ridicolo. “Io non ho parole“, ha commentato il direttore Lo Monaco nella serata di ieri. Non si può fare altro che accodarsi a quanto dichiarato dal dirigente dei rossazzurri, perché onestamente se ci si lasciasse andare ad altri pensieri, si rischierebbe addirittura di passare dalla parte del torto. Perciò è meglio fermarsi qui.
Ognuno si faccia la propria idea, ma tutta questa storia non fa altro che accoltellare ripetutamente la giustizia. Perché al Catania è stato negato un diritto e questa pare essere l’unica verità calpestata fino ad adesso. Ciononostante, lo stesso elefantino riesce sempre a rialzare la proboscide ferita, perché la sua forza è indubbiamente maggiore rispetto ad ogni sopruso. Infatti, il Catania ha già cominciato un campionato a cui, effettivamente, non dovrebbe nemmeno più partecipare. Eppure ha iniziato in maniera brillante e appassionante allo stesso tempo: due vittorie condite da tanto entusiasmo, ma soprattutto dalla rabbia trasformata in cinismo e cattiveria agonistica. Perché il Catania, d’altronde, merita la Serie B e lo dimostrerà sul campo, che tra l’altro rappresenta per esso l’arma da sempre più efficace per difendersi contro le “ingiustizie pallonare“.
A quel punto nessuno potrà negare ciò che spetta di diritto a questa città. Dovrebbe essere chiaro, no?
Federico Fasone
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