837 paganti più una quota di abbonati certamente inferiore alle 5000 tessere vendute per la stagione in corso. Sono questi i dati di Catania-Virtus Francavilla.

Una desolazione, quella del “Massimino”, che offre notevoli spunti di riflessione. Il tifo organizzato appartenente alla Curva Nord ha ancora una volta deciso di disertare lo stadio e fare mancare il suo appoggio agli undici in campo. Dagli altri settori tanta indifferenza e poco coinvolgimento emotivo. Uno strappo tangibile, difficile da rimarginare.

E intanto, nel frattempo, la Giornata Rossazzurra si avvicina. Quella che dovrebbe essere la celebrazione del legame tra città e squadra, tra città e colori, rischia in queste condizioni di trasformarsi in un clamoroso autogol. Come noto, essa prevede che anche gli abbonati paghino per quella partita – con ogni probabilità quella contro il Siracusa – il biglietto di ingresso. Resta tuttavia da chiedersi se, in un clima così ostile, i tifosi siano disposti a compiere questo ennesimo atto d’amore.

Piuttosto, riflettendoci bene e allo stato delle cose, sarebbe stato molto più proficuo richiamare il pubblico allo stadio – per riavvicinarlo alla squadra in un momento molto delicato come questo – istituendo prezzi popolari per i tagliandi d’ingresso (ad esempio un euro in Curva, 2 euro in tribuna B) in vista della prossima partita contro il Cosenza. Per la cronaca sfida decisiva per l’accesso ai play-off! Ma così, evidentemente, non sarà…

Ad oggi, i fasti di quel vecchio Cibali “che tremare il mondo faceva” sono solo ricordi. Storie d’altri tempi, intrise di nostalgia, purtroppo lontane dal tornare in voga. Troppi, infatti, i colpi bassi incassati negli ultimi da chi ha amato – e ama – questi colori fino a farne una ragione di vita. Bocconi amari difficili da digerire. Altro che Giornata Rossazzurra…

(Fonte foto: calciocatania.it)

Antonio Longo