FERRAÙ:”PRELIMINARE?NESSUN PROBLEMA. DOMANI GLI ALLEGATI”

Oggi ai microfoni di “Catania Channel Live”, insieme a Marcello Mazzari e Federico Fasone, l’avvocato Giovanni Ferraù ha ripercorso il tragitto che ha portato la società etnea dalla salvezza grazie al gruppo Sigi fino alla nuova “era Tacopina”. Una strada lunga e tortuosa, fatta di rallentamenti e di grandi accellerazioni, ma con unico obiettivo in testa: quello di salvare la matricola e riportare il Catania dove merita.

Avvocato, vorremmo fare chiarezza sulle ultime voci che hanno un po’ messo in confusione i tifosi nelle ultime ore, soprattutto quelle in merito alla tipologia di accordi presi da ambo le parti.

“Non è fondamentale che la piazza conosca l’esatta tipologia di accordo preso, in quanto entrambe le parti si sono impegnate a rispettare gli accordi sottoscritti, e la consegna dei documenti allegati sulla situazione debitoria economica del Catania. Secondo le mie previsioni proprio domani dovrebbe avvenire questa consegna, e da quel momento in poi si susseguiranno tutti i passaggi che poi porteranno al closing, che dovrebbe avvenire entro un mese.”

Sulla figura di Tacopina e sul loro avvicinamento, si espresso delineando le varie fasi che poi hanno portato alla proposta di acquisto ufficiale:

“Noi siamo stati contattati da Tacopina a luglio qualche giorno dopo la salvezza, già manifestava interesse ma non ufficialmente, a fine agosto ha fatto un sopralluogo a Torre del Grifo ma anche lì nulla di fatto fino a fine ottobre, mese in cui ha formalizzato una proposta di acquisto che poi si è cristallizzata come sapete il 16 gennaio. Tacopina, è una persona con un grande cuore, molto euforica, è molto simile in questo a noi catanesi; il tutto supportato dalla sua professionalità e da quella del suo entourage, che costituiscono una vera e propria garanzia, proprio queste componenti mi hanno subito colpito e rassicurato portandomi ad una risposta positiva”.

Continuando, sulla vicenda che ha visto la vittoria di Sigi e la conseguente salvezza della matricola 11700, ha aggiunto anche l’aneddoto che lo ha convinto a prender parte a questo progetto…

“Il 23/07/20 pomeriggio dopo aver “vinto” ci siamo recati a Tdg per metterci subito a lavoro, e abbiamo trovato lì figure professionali e molto disponibili. Sicuramente se dovessimo citare qualcosa di triste in merito a questa circostanza è stato il non poter festeggiare la vittoria, perché non abbiamo mai fermato il nostro lavoro. Nonostante la diversità tra noi soci, c’è stata sempre una strada chiara e univoca. Abbiamo costituito una società tra sconosciuti, uniti da un amore comune per questa società, e questo ci ha spinti quasi sempre ad avere l’unanimità nelle decisioni approvate. Il mio approccio con Sigi e un po’ surreale, mi ha contattato un mio amico, cliente per accompagnarlo a questa riunione con altri futuri soci, per capire che tipo di affare fosse.. ho capito subito che si trattava di una follia, ma era importante salvare il Calcio Catania e lí ho proposto il mio contributo. All’inizio eravamo 11..un evento inaspettato ma una scelta che assolutamente rifarei”.

In merito alla linea comunicativa, più volte criticata dalla piazza, l’avvocato catanese si è così espresso:

“Forse un po’ a causa della mancanza di tempo non abbiamo adottato uno schema organizzativo della comunicazione vero e proprio…forse abbiamo anche sbagliato a dare le date, ma erano chieste dalla piazza stessa, che sicuramente aveva bisogno di certezze. Ha inciso sicuramente anche l’ottimismo da tifoso che è in me.”

Tra i tifosi invece, alcuni si sono chiesti se l’inesperienza di Sigi in merito a trattative di questo tipo, hanno portato voi soci a pensare che Tacopina potesse approfittarsi di ciò:
“Non ho mai avuto il sentore che Tacopina volesse o potesse approfittarsi della poca esperienza nostra in quest’ambito, anche perché nel 99% dei punti della trattativa non ci siamo trovati di fronte a qualcosa di sconosciuto; il fatto che ci fosse un ballo una società calcistica non ha influito particolarmente in ambito di negoziazione e trattativa. Forse l’unica difficoltà riguarda la differenza contrattuale che per lui è americana e per noi italiana, ma sono differenze legate puramente allo stile contrattuale”.

In merito all’impresa di Sigi e alla sua preferenza a seguire la sua squadra da “tifoso” o da “proprietario”, ha continuato dicendo:

“Sigi andrebbe ricordata per l’impresa che ha fatto, un altro rimpianto è certamente quello di non aver potuto esultare insieme ai tifosi allo stadio.
Sicuramente è meglio guardare il Catania da tifoso…anche se da proprietario ha un sapore diverso; da tifoso vai via nei momenti difficili con amarezza, da proprietario invece porti anche un fardello perché hai maggiori responsabilità. Penso però che in questo caso a responsabilità grandi si sovrappongono anche grandi gioie.”

Poi sulla classifica:

Noi tra luglio e agosto ci eravamo detti che l’obiettivo fosse fare un campionato dignitoso; in realtà grazie al lavoro di Pellegrino e Guerini ci siamo accorti che saremmo stati molto competitivi. Dopo la prima partita di coppa Italia, una sconfitta, ho capito che la squadra ci avrebbe portato grandi risultati.”

Ancora sulla questione “manto erboso”:
La questione campo è ormai risolta, purtroppo per 5 mesi non è stata fatta manutenzione; c’erano dei problemi evidenti e avremmo dovuto ritardare il nostro rientro tra le mura domestiche.”

Le ultimissime domande, invece, non potevano che essere sul mercato invernale: chi lo sta facendo, cosa ne pensa delle ultime voci sui due catanesi doc Pecorino e Biondi?

“Il mercato invernale lo stanno seguendo Pellegrino e Guerini, confrontandosi anche con Tacopina e Scibilia. Questione Pecorino? Al Catania è un valore aggiunto, non bisogna avere fretta, è ancora molto giovane e può tranquillamente restare qui. Biondi? Un altro ragazzo catanese che mi dispiacerebbe perdere, ma penso che ogni giocatore sappia cosa sia giusto fare”.


Chiara Greco

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