DOMENICO DI CECCO: CATANIA APPLAUDE IL SUO GUERRIERO SILENZIOSO

Fonte foto: La Sicilia Redazione Sport

Nel calcio moderno, si sa, è fondamentale la presenza in campo di quei calciatori in grado di decidere le sorti di una sfida con un lampo di classe improvviso. Ma non solo. Già, perchè dentro il rettangolo verde c’è bisogno anche – e soprattutto – di chi, pur meno dotato tecnicamente, corra per cento e sputi sangue ed anima per la propria maglia. In quest’ultima categoria rientra, senza dubbio, Domenico Di Cecco. Elemento duttile, straordinariamente prezioso, per gli equilibri tattici della formazione di Pino Rigoli. Una sorta di “jolly tascabile”, Mimmo, capace di essere impiegato e disimpegnarsi egregiamente in qualsiasi ruolo venga utilizzato dall’ex tecnico dell’Akragas.

A dimostrazione di ciò, è da sottolineare la strepitosa prestazione offerta domenica pomeriggio al “Massimino” contro la capolista Lecce, gara in cui il 33enne di Lanciano è riuscito ad ergersi tra i migliori in campo in una posizione non certamente sua: quella di terzino destro di difesa. Avanti e indietro lungo la fascia, corsa e sudore senza risparmiarsi mai. Eccellente sia in fase offensiva, quanto in quella difensiva. Chiedere per informazioni ad un certo Giuseppe Torromino, spauracchio principale della formazione giallorossa alla vigilia, ma letteralmente annullato dal numero 24 etneo per tutta la durata dell’incontro.

Di Cecco, come detto in precedenza, non si è limitato però soltanto a difendere. Sì, perchè entrambi i gol decisivi per il 2-0 in favore del Catania, portano la sua impronta decisiva, grazie a quei palloni recuperati con tenacia e grinta nella propria trequarti e poi spediti velocemente verso gli auori delle reti a tinte rossazzurre.

Prova maiuscola, autoritaria, impeccabile. Marchiata da un riconoscimento importante: quello dei propri tifosi. “Di Cecco, Di Cecco, Di Cecco” il coro unanime alzatosi dalle tribune del vecchio Cibali, a mo’ di premio nei confronti di un eroe silenzioso. Perchè, dopo una prova del genere, era impossibile fare a meno della standing ovation. Garra e mille polmoni: così Domenico Di Cecco ha conquistato una città intera…

Daniele D’Alessandro

 

 

 

 

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