“BASTA CON LE PAROLE”. AL CATANIA SERVE BEN ALTRO
L’ultimo dirigente del Calcio Catania ad essere intervenuto pubblicamente ad una trasmissione televisiva è stato Marcello Pitino, attuale direttore sportivo.
I temi toccati sono stati tanti, dall’attuale condizione della squadra, al pubblico catanese; dalla cessione della società, alla sua condizione economica. Il direttore ha parlato con assoluta serenità e si è dimostrato “preoccupato” solo per l’attuale calo psico-fisico dei giocatori. Dal punto di vista economico e amministrativo, infatti, non viene denunciato alcun allarmismo poiché il Catania “ha una situazione economica da Lega Pro, dimensionata all’attuale categoria”.
L’unico riferimento che avrà sicuramente fatto storcere il naso ai tifosi di fede rossazzurra, è stato quello alla Reggina, società con importanti trascorsi nel calcio nazionale che, dopo l’ultima parentesi in Lega Pro, è stata rifondata come “Associazione Sportiva Dilettantistica Reggio Calabria”. Nel corso dell’intervista è stato fatto un parallelismo tra Reggina e Catania: entrambe hanno trascorso anni gloriosi in Serie A, entrambe sono retrocesse in cadetteria e poi in Lega Pro. La differenza tra Catania e Reggina, secondo Pitino, è che la società calabrese aveva investito molti milioni e, con la retrocessione in Serie D, non è più riuscita a coprire le spese. Ecco quindi che torna la paura di retrocedere ulteriormente e l’impellente necessità di raggiungere la salvezza il prima possibile.
L’intervento del dirigente catanese, però, non ha convinto al 100% per vari motivi. Innanzitutto ha trascorso buona parte dell’intervista ribadendo l’importanza del pubblico catanese. Tessere le lodi a chi ama davvero i colori rossazzurri e che da tre anni sopporta le magagne di una società camaleontica sembra molto fuori luogo. Inoltre, quando gli viene chiesto di venire incontro ai tifosi con la riduzione del prezzo dei tagliandi, risponde in maniera molto vaga. Ricordiamo a tal proposito che giovedì 24 si giocherà il derby contro il Messina e, all’andata, la società giallorossa portò allo stadio 18mila persone con tagliandi a prezzi stracciati anche per i settori d’elite.
Infine, le parole di Pitino suonano come una timida giustificazione per l’attuale situazione del Catania, ribadendo che si sta facendo quanto più di positivo si possa fare in tali condizioni. Tocca ricordare che i vari Pitino, Bonanno, l’ex allenatore e tutti i calciatori, hanno accettato la sfida di riportare in alto il Catania; l’hanno accettata nei tragici mesi estivi, quando il futuro era incerto e, sia la serie che la penalizzazione, costituivano delle incognite. Ora che il presente è tangibile, quel futuro continua ad essere incerto e aleatorio ed è giunto il momento di metterci la faccia.
Come cantava Chieffo: “Basta con le parole”. Esattamente, basta. Catania e i catanesi sono stanchi! Ora servono i fatti, serve rimboccarsi le maniche e dimostrare che quei dirigenti, quei calciatori e tutti coloro che lavorano per la società hanno a cuore il futuro rossazzurro. In fondo, direttori sportivi, allenatori e bomber vanno e vengono e non faticano a trovare spazio in campionati maggiori e, di conseguenza, stipendi da favola. I tifosi, invece, rimangono e dovranno sopportare le conseguenze delle scelte societarie, qualunque esse siano.
Giuseppe Mirabella