Cadere è sempre doloroso, ma cadere dopo sei vittorie consecutive, in casa, per mano di una cugina dispettosa, allenata dal tuo ex coach, lo è enormemente di più. Brusca frenata del Catania nella corsa alla Serie B, che perde concentrazione e tre punti necessari a raggiungere (quasi) il Lecce in vetta alla classifica.

Il derby che sulla carta non doveva essere un incontro problematico per i rossazzurri, ha palesato alcuni aspetti caratteriali su cui mister Lucarelli deve ancora lavorare per rendere la rosa competitiva fino in fondo al campionato. Innanzitutto l’attenzione dei calciatori: non può subire questi cali repentini durante i matches, anche quelli che potrebbero apparire più semplici. È incredibile, infatti, che l’Elefante si sia svegliato soltanto dopo aver subito due reti durante l’ultimo incontro.

Un altro aspetto da non sottovalutare è quello dell’abnegazione. Alcuni dei giocatori chiave sembrano talvolta non mettere il 100% delle proprie possibilità nella partita. È il caso di Mazzarani, vero leader tecnico della squadra, ha dimostrato di essere un giocatore fuori categoria, capace di fronteggiare ostacoli ben più complessi. Nonostante ciò, il trequartista rossazzurro durante il derby ha dato l’impressione di non essere disposto a spendersi fino in fondo, di poter dare qualcosa in più.

Infine, non per importanza, la garra. Prendiamo in prestito dallo spagnolo questa definizione che comprende non solo la passione, ma la cattiveria e la tensione giusta per affrontare ogni partita. È garra quella che proviene dalla Nord stracolma, è garra tutto ciò che di rossazzurro trovi in giro per Catania, è garra l’aria che si respira prima di quei novanta minuti. È necessario raccoglierne il più possibile, farne tesoro e farsi guidare dall’amore irrefrenabile per questo sport, per questi colori, per il Catania.

(Fonte foto: La Sicilia redazione sport)

Carlo Maria Castiglione