TRASFERTE VIETATE: PERCHÉ DUE PESI E DUE MISURE?

Sabato scorso si è disputato il match tra Catania e Lecce, partita importante per ambedue le squadre in piena lotta per raggiungere i loro rispettivi obiettivi. Ciò che però ha sorpreso è stato il fatto che il settore ospiti è stato lasciato aperto, non solo ai leccesi, ma è stato reso possibile acquistare il biglietto anche a tifosi palermitani.

Come ben si sa, da sempre le tifoserie di Palermo e Lecce hanno avuto degli ottimi rapporti, tanto che al “Massimino” tra i tifosi pugliesi figuravano alcune bandiere rosanero.

Molti tifosi etnei hanno manifestato il loro disappunto, non perché potessero essere presenti altri tifosi in tribuna, ma perché molte trasferte gli sono state vietate dall’inizio della stagione: Castellammare di Stabia, Caserta, Ischia, Messina, Agrigento in Coppa Italia e, notizie delle ultime ore, anche Catanzaro per la prossima partita di campionato. C’è da aggiungere, inoltre, che proprio i tifosi calabresi in occasione del match di andata, avevano potuto seguire la propria squadra fino a Catania, laddove si erano resi protagonisti di un episodio poco carino, come dimostra una celebre foto scattata nei pressi della città etnea.

Il motivo sarebbe quello più scontato, ossia l’ordine pubblico, ma allora ci si chiede: perché è stato permesso proprio ai palermitani, con i quali esiste una rivalità storica, di tornare dopo alcuni anni a Catania per supportare una squadra che poco centra con la loro città?

I tifosi etnei sono attoniti dalla situazione che si sta creando e stentano veramente a capire quali possano essere i motivi per i quali gli è impedito partire per seguire la loro squadra in trasferta. Alcuni gruppi organizzati, inoltre, ad inizio anno avevano deciso di sottoscrivere la tessera del tifoso proprio per potere sostenere i loto cuori anche negli altri stadi. Ma stando così le cose, che senso ha avuto tutto ciò?

Gabriele Indelicato

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