PRESENTATI CALAPAI E MUJKIC. LO MONACO INSISTE: “NON CI RASSEGNAMO”
Quest’oggi sono stati presentati a Torre del Grifo i due acquisti etnei Luca Calapai, già ai piedi dell’Etna da qualche settimana, e il nuovo attaccante classe 2000 Adis Mujkic. Ecco le prime parole in rossazzurro dei due calciatori, ma anche del direttore Lo Monaco, che ha parlato delle prossime mosse dei legali etnei sul ” caso ripescaggi”:
Lo Monaco: “Stiamo riprendendo l’abitudine a presentare i nuovi calciatori. In ordine di arrivo, presentiamo il ritorno di un ragazzo cresciuto con noi nel Calcio Catania e che poi è andato fuori a cercare fortuna militando in diverse squadre di B. Con grande piacere l’ho riportato a casa perché pensiamo possa dare un contributo importante e speriamo vesta questa maglia per tanti anni. Questo è Luca Calapai. Poi presentiamo un talentino, un attaccante, ma io credo sia più la mezzala, che si chiama Mujkic. Luca è un calciatore che dovrà dare da subito il suo apporto: dovrà essere come una littorina, come un espresso su quella fascia. Il giovane attaccante è un talento, un 2000, per noi un bambino, in altri paesi giocherebbe in prima squadra. I nostri settori giovanili, rispetto al resto di Europa, viaggiano con uno o due anni di ritardo. La parola rassegnato nel vocabolario del Calcio Catania non esiste. La prossima settimana partiranno le denunce penali per quello che è successo. Noi aspettiamo, così come è stato detto da Frattini e Fabbricini, giorno 7, il collegio di garanzia del CONI se la B dovrà essere a 22 o 19 squadre e le tre che saranno ripescate. Una sentenza che già ha avuto due giudizi positivi a favore del Novara: non trovo come si possa disattendere queste due sentenze. Grande il danno e il disappunto che questa situazione cervellotica ci ha causato. Una cosa mi fa sorridere: se voi leggete le giustificazioni che hanno dato, parlano di unanimità delle squadre di B. All’inizio del campionato però alcune società hanno disatteso l’obbligo degli sponsor della lega, fregandosene dei contratti fatti. Mi viene da sorridere pensando a questa ‘unanimità’. Noi abbiamo degli avvocati di primissimo spessore, abbiamo studiato tutto con loro, penso ci siano tutti gli estremi per una denuncia penale per come è iniziata questa cosa con il comunicato dal 3 agosto. Poi per il Collegio di Garanzia che ha stabilito la riunione per il 7 settembre, quando in genere si svolge tutto entro 8,10 giorni. Ci sono delle somme in mano alla FIGC che ancora non sono state restituite: non capiamo questo atteggiamento, questo andare in maniera così sfacciata contro le regole. La FIGC deve farle rispettare le regole, non bypassarle per l’interesse di pochi. Voglio anche chiarire una cosa: il cambio dei format è necessario e auspicato da tutti, ma si cambiano investendo tutte le leghe, seguendo le regole. Quando io leggo le giustificazioni di Malagò per questo scempio, capisco che non esistono più regole nel nostro calcio. Senza visione di lungimiranza, si guarda solo ai propri interessi. Per questo la lega di Serie A fatica a trovare un governo, la FIGC è stata commissariata, la B non ne parliamo. I risultati dell’Italia sono una conseguenza. Abbiamo infine gli stadi più penosi al mondo. In tutto questo abbiamo in serie A, grazie anche agli investimenti di una squadra, una società che riesce a pompare tanti soldi e che riesce a portare a casa un’ingente somma come diritti televisivi. Io, a qualcuno che si muove nel campo delle multiproprietà, con una disinvoltura pazzesca, contravvenendo a tutte le regole, io faccio una grande domanda: perché di questo grande monte non se ne storna un po’ e non si destina a leghe importanti come la serie B o la lega pro? Magari con delle costrizioni come quelle di avere una struttura propria. Esiste solo l’interesse personale. Abbiamo concluso le nostre operazioni in entrata, si tratta solo di sistemare quei calciatori che in caso di serie C, usciranno fuori lista. Questa è una squadra che in caso di serie B è pronta, forse avrebbe più difficoltà a vincere la serie C che a fare bene in Serie B . Nella terza serie devi rimanere sempre sul pezzo, dove non è facile che si rispettino i pronostici. Al momento il Catania è in Lega Pro e i contratti li depositiamo lì, sono stati tutti ratificati”.
Mujkic: “Sono molto contento di essere venuto qua, in una grande squadra. Gioco per la Bosnia under 19 e giocavo in Norvegia. Da quando sono arrivato qua ho avuto qualche difficoltà per il tipo di allenamenti, per il loro livello, ma ho voglia di fare bene. Il giocatore a cui mi ispiro? Zlatan Ibraimovic. Veniamo dagli stessi paesi, Bosnia e Svezia. Ma anche Neymar mi piace molto. Con la nazionale ho imparato molto, ho giocato con i migliori giocatori della mia età. La Bosnia, per i giovani, è una delle nazionali migliori. Ho sentito parlare del Catania già quando ero piccolo, è un club con una grande storia”.
Calapai: “Salve, voglio ringraziare il direttore per avermi riportato a casa, dove sono partito e cresciuto. È sempre stato nel mio cuore il Catania. Ovviamente, non nascondo che l’emozione è tanta, sono i campi in cui ho giocato da piccolo, torno con degli obbiettivi personali e di squadra da raggiungere, completamente diversi dal passato. Abbiamo un centro all’avanguardia dove i nuovi giovani possono allenarsi in maniera completa, noi ‘anziani’ speriamo di essere un buon esempio sotto il punto di vista del sacrificio e del lavoro. Sono stati belli i miei 11 minuti in cui ho fatto il mio esordio a Catania. A Modena mi trovavo bene, a dispetto del periodo scuro del fallimento. Mi dispiace tanto per quello che è successo ma fortuna che la società sta rinascendo. A chi mi ispiro? A Maicon, ma anche Cancelo. Sono nomi scontati ma per me i sono i migliori. Il mio obbiettivo è lavorare con abnegazione per raggiungere i traguardi che la società si è prefissata. Sto iniziando ad avere una buona condizione fisica, mi trovo bene con il mister, è un allenatore che non lascia nulla al caso: nel complesso sono molto contento”.
Infine, a sorpresa, il direttore ha presentato un giovane russo tanto innamorato della società rossazzurra che ha fondato una società con lo stesso nome nel suo paese: “Aleksej è innamorato del Calcio Catania e ha fondato in Russia una società con lo stesso nome– ha spiegato il suo traduttore-. Per lui è stato un amore a prima vista: la storia del club, le immagini della curva nord e il luogo. Il passaggio ai piedi dell’Etna di Montella, Simeone, Ranieri…Purtroppo è stato difficile per lui vedere le partite del Catania da quando non è più in Serie A ma sa della rivalità con il Palermo.”
Redazione Catania Channel