QUELLE “DANNATE” PUNTE: MANCA IL NUMERO 9!
Intendiamoci, non basta una sola sconfitta, sebbene dura da digerire anche per l’occasione persa di agganciare la prima posizione in classifica, peraltro in una gara comunque sul campo dei terzi della classe, a cancellare tutto ciò di buono fatto vedere sinora e tutto il lavoro svolto, ma la partita di Trapani deve far riflettere su un problema ormai cronico del gioco rossazzurro: per la mole di gioco prodotta, infinitamente maggiore rispetto al resto della categoria grazie a un centrocampo invidiabile, il Catania segna poco, soprattutto con i propri centravanti.
Ormai è palese che i due acquisti meno performanti della rivoluzione avvenuta in estate alle pendici del vulcano siano, insieme allo sfortunato e fuori gioco Blondett, certamente Curiale e, soprattutto, Ripa; se nel caso del primo, il quale non era stato certo acquistato per le sue doti di bomber (non arriva in doppia cifra dalla stagione 2013/14 con la maglia del Frosinone), e che si è comunque fatto apprezzare per la sua volontà di sacrificarsi e fare a sportellate per il bene della squadra, e per questo il suo rendimento è comunque da considerarsi comunque apprezzabile, per il secondo le aspettative erano ben diverse dopo le 15 reti collezionate l’anno scorso con la maglia della Juve Stabia. Purtroppo l’amore tra l’ex “vespa” ed il suo nuovo allenatore non è mai sbocciato, con molte presenze collezionate a gara in corso, riuscendo a raggiungere il gol solo durante la trasferta di Pagani, contro certamente non una delle difese più impenetrabili della categoria. A sua discolpa va detto che, soprattutto per gli attaccanti, non sentire la fiducia del proprio mister sia una condizione non facile per esprimersi ed entrare a gara in corso è ancor più difficile per un giocatore abituato ad accumulare presenze da titolare in tutte le proprie avventure precedenti.
Purtroppo, però, o si considera Cristiano Lucarelli, attaccante capace di arrivare sino alla nazionale maggiore e con oltre 200 gol in carriera nelle varie serie italiane, un totale incompetente, incapace di capire quale sia la punta da investire della maglia da titolare (e ci sembra abbastanza difficile farlo), oppure bisogna accettare che l’aver saltato parte della preparazione estiva abbia tolto al bomber la sua brillantezza e le sue capacità realizzative, al punto da sprofondare nelle gerarchie interne (iniziano addirittura ipotesi di un ritorno a Mazzarani “falso nueve”). Problema gravissimo per Lo Monaco e soci, i quali avevano sperato di aver sistemato con la campagna acquisti estiva tutti i reparti, ma a differenza del centrocampo e della difesa, in avanti i rossazzurri continuano a stentare.
Dopo ormai quasi un intero girone alle spalle, pur mancando ancora un mese al mercato di riparazione, è tempo di iniziare i primi bilanci e darsi le risposte a due interrogativi: può questa squadra puntare alla promozione diretta così come si trova? Quali potrebbero essere invece i nuovi innesti disponibili a gennaio per il definitivo salto di qualità? Posto che è palese che questa sia tra le tre compagini papabili a vincere questo girone, esprimendo anche in occasione della sconfitta di Trapani una forte supremazia territoriale e tecnica, che purtroppo però nulla significa ai fini del risultato se non riesci a buttare la palla dentro (Italia-Svezia docet), la società sta seriamente pensando di muoversi sul mercato, cedendo proprio Francesco Ripa per andare alla caccia dell’attaccante titolare che manca a questa squadra per essere la vera e indiscussa regina del torneo.
A meno di rinascite tanto inaspettate quanto gradite, questa sembrerebbe essere la linea presa ormai dalla società, decisa a giocarsi tutte le sue carte per iniziare la scalata verso categorie che più le competono già da questa stagione.
Claudio Maggio