CORSA SOTTO LA CURVA E MANO BATTUTA SUL PETTO: RUSSOTTO SI DICHIARA AL CATANIA
In un calcio sempre più dominato dagli interessi, dalla politica della convenienza, esistono ancora dei sentimenti. Sì, l’attaccamento alla maglia continua a resistere – seppur in casi isolati – per l’orgoglio di quei tifosi che ne fanno requisito indispensabile al fine di guadagnarsi sostegno incondizionato e amore ad oltranza. Ieri, allo stadio “Massimino”, Andrea Russotto ha voluto dichiararsi al suo Catania, spazzando via tutte le voci ed illazioni che lo spingevano sempre più verso la Puglia, destinazione Foggia. Tecnica, fantasia, ma soprattutto cuore, garra, spirito guerriero e voglia di lottare.
“El diez” sembrava non vedesse l’ora di terminare la sua corsa e battere Sala per volare sotto la Nord, voglioso di scrollarsi di dosso le difficoltà degli ultimi tempi ed esplodere di gioia. Così è stato. Prima il gol, imbucata da carambola per chiudere i giochi contro la Reggina e regalare 3 punti fondamentali a Rigoli. Poi l’esultanza, adrenalinica e vibrante, con la mano battuta con forza sul petto a sigillare un legame che non può e non deve essere spezzato. Russotto applaudito, Russotto che applaude. Momento intenso, fotografia bellissima di un pomeriggio di sorrisi al vecchio “Cibali”. Un abbraccio ideale, ma coinvolgente, tra i sostenitori dell’Elefante e il loro fantasista, nonostante quella buca ‘infame’ intenta a rovinare tutto.
“Sono innamorato di Catania, non ho intenzione di muovermi da qui. La società non mi ha mai chiamato per dirmi di partire, sono contento che anche il “direttore” Lo Monaco lo abbia confermato”. Poco altro da aggiungere. Niente partenza, niente addio. Tutt’altro. Andrea Russotto e il Catania: il matrimonio è pronto a ripartire. Più forte e consolidato di prima…
Daniele D’Alessandro