QUI COSENZA: FRA TRADIZIONE E AMBIZIONI FUTURE

Tradizione ed esperienza. Se il Catania viaggia alla ricerca della tanto agognata svolta fuori dalle mura amiche, lo scoglio che domani si presenterà di fronte ai rossazzurri non sarà certo dei più agevoli.

Il Cosenza, guidato dal tecnico Giorgio Roselli, rappresenta infatti uno tra i clienti più ostici, per blasone e per valori tecnici. Lo dice la storia, lo dice il rendimento ottenuto dai rossoblu in questa stagione: quinto posto in graduatoria con 23 punti all’attivo, di cui 15 maturati nella fortezza del “San Vito” dove, ad eccezione della debacle contro la Casertana, nelle ultime cinque uscite i calabresi hanno sempre ottenuto il massimo del risultato.

Un ruolino di marcia che si sposa perfettamente con l’obiettivo play-off, anche se la sconfitta maturata sul campo del Siracusa ha leggermente ridimensionato ambizioni e sogni di una piazza desiderosa di calcare palcoscenici superiori a quelli della terza serie. Un passo falso che ha acceso ulteriormente i riflettori sul big match contro il Catania, il quale ha inevitabilmente assunto i contorni di un banco di prova da non fallire per capire ambizioni e prospettive in chiave futura.

Spulciando la rosa a disposizione di Roselli, colpisce l’interessante mix di gioventù ed esperienza in cui ad una folta banda di under 21 si “contrappone” un agglomerato di over 30 formato dai vari Caccetta, D’Anna, Scalise, Cavallaro, Baclet e Gambino. Proprio quest’ultimo, siciliano di Agrigento, si presenta come la punta di diamante del team rossoblu con 5 reti in 15 partite.

Numeri che tracciano l’identikit di una compagine di categoria abituata a match da cardiopalma, fondati su valori come cattiveria e agonismo. E Cosenza-Catania sarà certamente uno di questi.

Antonio Longo

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