Un nome, una garanzia: Andrea Mazzarani. È ancora lui il trascinatore del Catania di Pino Rigoli, reduce dalla fondamentale vittoria di misura al “Massimino” contro la Casertana. Un 1-0 che ancora una volta porta la sua firma, in un remake di uno show già vissuto e rivissuto, nel quale il centrocampista offensivo romano si è pian piano configurato come il classico uomo in grado di togliere le castagne dal fuoco a suon di assist e reti.

Mentre tra la critica calcistica spopola il detto secondo cui i gol non si contano ma si pesano, nel caso di Andrea Mazzarani il problema non sussiste: i suoi gol si pesano e si contano, all’insegna di un perfetto binomio tra utile e dilettevole. Cinque realizzazioni che in tutte le occasioni hanno portato punti pesantissimi tra le fila rossazzurre. Un bottino niente male per un giocatore arrivato soltanto ad ottobre, tra l’altro in notevole ritardo per quanto concerne la condizione fisica.

A Pino Rigoli il merito di averlo rigenerato e inserito – non senza qualche iniziale difficoltà – nel tessuto tattico della squadra. A Pietro Lo Monaco il grande merito di avere ingaggiato a parametro zero un elemento di spicco – da molti addirittura considerato “finito” – in grado come pochi di fare la differenza in un campionato come la Lega Pro. Un vero e proprio colpaccio che, se mai ce ne fosse ancora bisogno, pone l’accento sulle qualità dirigenziali del direttore, vera e propria risorsa in più di questo Catania.

E mentre la sessione invernale di mercato si avvicina a grandi passi, la speranza è che l’intuito del direttore possa portare ai piedi dell’Etna altri elementi del calibro di Mazzarani. Per un nuovo anno che si profila carico di aspettative, nella speranza di un definitivo salto di qualità verso le posizioni che contano.

Antonio Longo