VIRTUS FRANCAVILLA CHI? E INVECE…

Immaginare, appena due anni addietro, che il 20 Novembre 2016 si sarebbe svolta la partita Virtus Francavilla – Catania, valevole per la 14° giornata del campionato di Lega Pro, non era certo impresa da tutti. I rossazzurri, infatti, a quei tempi, calpestavano nobilmente il palcoscenico della massima serie; al contrario dei pugliesi che, invece, erano alle prese con i polverosi campi – spesso in terra battuta – caratteristici del campionato di Eccellenza.

Ma il calcio, spesso, sfugge dalle gabbie della ragione. E così, mentre dalle parti del vulcano si assisteva ad un’involuzione irrefrenabile, in provincia di Brindisi si affermava una realtà calcistica capace di proporsi come modello virtuoso per l’intero movimento.
Oggi, la società di Francavilla Fontana – comune pugliese di 36 mila abitanti – è all’unanimità riconosciuta come la sorpresa del campionato di Lega Pro. L’attuale settimo piazzamento, infatti, rappresenta un risultato da incorniciare, a dispetto di ogni pronostico iniziale.
Buona parte del merito va certamente attribuito al tecnico Antonio Calabro che, dopo anni di gavetta tra i dilettanti, si sta ritagliando uno spazio da protagonista anche tra i professionisti. Ma Calabro è soltanto il timoniere di una barca composta da un mix di gioventù ed esperienza, dove in particolare si distingue il talento dell’attaccante franco-angolano M’Bala Nzola, fin ora autore di 4 marcature in 12 presenze.

E se si va a spulciare il valore dell’intera rosa, stimato in circa 2,5 milioni di euro, ci si buon ben rendere conto di come la Virtus Francavilla meriti ad oggi di essere annoverata tra le favole del calcio professionistico. Ma guai a parlare di miracolo. Nonostante lo stadio, intitolato a Giovanni Paolo II, con all’attivo 2000 mila posti a sedere e una media di riempimento di circa 1500 spettatori a partita.

Virtus Francavilla – Catania: in due parole, il nuovo che avanza contro una nobile decaduta. In attesa che, come sempre accade, sia il campo a pronunciare la sua inappellabile sentenza.

Antonio Longo

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