UN TONFO A FIN DI BENE ?

Tre passi indietro. Tre, come le sberle incassate dal Potenza. Tre, come i punti persi in un campo che poteva essere alla portata del Catania. E invece i rossazzurri sono tornati dalla Basilicata a bocca asciutta e con tanti interrogativi sul groppone.

In primis quello relativo a una forma fisica non ancora al top. Una defaillance venuta a galla di fronte a un’avversario certamente più avanti sul piano dell’intensità. In secondo luogo, gli undici scesi in campo a Potenza sono a più riprese apparsi svogliati e disattenti, soprattutto sulle marcature. Un passo indietro rispetto alle precedenti uscite dove, se non in sporadiche occasioni, gli uomini in maglia rossazzurra avevano dato impressione di essere sempre sul pezzo.Ultimo aspetto quello relativo a un’identità tattica ancora da affinare del tutto.

Tuttavia, se è vero che una rondine non fa primavera, è altrettanto innegabile che una sconfitta non può fare inverno. La debacle di Potenza deve essere infatti analizzata per quello che è realmente: una battuta d’arresto dopo 6 risultati utili consecutivi, maturati in quattro trasferte e due partite casalinghe. Nessun allarmismo, quindi, ma aspettative di una pronta riscossa già a partire da mercoledì contro il Siracusa.

In diverse occasioni, d’altra parte, tonfi come quello di sabato scorso hanno rappresentato una svolta positiva per il Catania. Viene in mente la sconfitta di Mantova nel 2005, che di fatto spalanco’ le porte per la scalata alla Serie A. Oppure la manita subita dal Monopoli lo scorso anno, che diede vita a una serie di risultati utili, fino a sfiorare addirittura il primo posto in classifica al termine del campionato, poi vinto dal Lecce.

Antonio Longo

Fonte immagine: calciocatania.it

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