TROVARE UNA SOLUZIONE O SPARIRE PER SEMPRE

Pochi giorni fa Antonino Pulvirenti, si è trovato nuovamente al centro di un turbine giudiziario e mediatico legato al crac Wind Jet. A distanza di sette mesi dagli scandali legati all’inchiesta “I treni del gol” – che ha coinvolto il Calcio Catania S.p.a. e mobilitato un’intera città – l’ex presidente rossazzurro è stato arrestato dalla Guardia di Finanza per bancarotta fraudolenta. Insieme a Pulvirenti, nell’inchiesta sono rientrati anche molti collaboratori della compagnia aerea, ormai fallita e inoperante da parecchi anni e sono stati sequestrati beni personali per più di cinque milioni.

Facendo un sunto della vicenda giudiziaria, Pulvirenti & Co hanno impiegato capitali illeciti per continuare a mantenere la Wind Jet attiva per poi dichiarare fallimento, quasi a sorpresa. L’accusa è stata la stessa che, nel mondo del calcio, ha coinvolto Manenti, l’ex presidente del Parma. Dopo l’arresto, a marzo dello scorso anno, la società gialloblù – con trascorsi storici nel calcio che conta – fu messa all’asta ma, non essendosi presentato alcun acquirente, fu dichiarata fallita e quindi retrocessa fino alla serie dilettantistica, dove oggi milita.

Un’altra storia analoga è quella dell’Ancona. La squadra marchigiana, appena sei anni fa fu travolta dagli illeciti societari e dopo il fallimento per debiti (il secondo dopo quello del 2004) fu cancellata dal campionato cadetto e costretta a ripartire dall’Eccellenza. Ma ad Ancona avviene l’inimmaginabile: l’iscrizione al campionato d’Eccellenza 2010/2011 viene sottoscritta dai tifosi, riunitisi nell’associazione “Sosteniamolancona”. A questa si è da poco aggiunta la Fondazione “Unione anconitana”, il cui presidente è l’ex sindaco della città, Fiorello Gramillano. “Ancona per l’Ancona”, questo è brevemente il motto e lo spirito che ha guidato alla costruzione di una nuova società, interamente gestita dai tifosi, da coloro che amano la maglia e i colori e che con sacrifici quotidiani stanno riportando la loro amata squadra in Serie B.

Queste poche righe susciterebbero tanta paura per i tifosi del Catania, che stanno vedendo una società poco presente e poco disponibile ad avviare le trattative di cessione della squadra. Dopo le ultime vicende legate a Pulvirenti, poi, sembra un miraggio che al termine della stagione attuale possa avvenire il tanto desiderato passaggio del testimone. Al tempo stesso, però, prendendo coscienza di quanto avvenuto ad Ancona, in molti ripenseranno all’azionariato popolare di cui si era tanto parlato la scorsa estate. Affidare la società a chi la ama davvero potrebbe significare conservare la matricola e, soprattutto, essere certi che venga gestita al meglio. Rimane comunque la possibilità di vendere, senza sotterfugi fittizi ed illeciti che peggiorerebbero solo le cose. Ma prima bisognerà accertarsi dell’effettivo interesse di potenziali acquirenti, che fino ad adesso non si sono mai presentati in maniera determinante.

La situazione non è affatto chiara e servirebbe che qualcuno faccia chiarezza a riguardo. Bisogna trovare una soluzione: ora più che mai, tutti devono stringersi attorno il Catania, che si tratti di imprenditori, giornalisti o tifosi. Salvare la propria storia è la cosa che preme di più. Il Catania non deve sparire. Si scongiuri il “fallimento”!

Giuseppe Mirabella

Se ti è piaciuto, leggi anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *