SUA MAESTÀ FRANCESCO LODI

Ci sono calciatori destinati a entrare nella storia. Anzi a farla, la storia. Un po’ come Francesco Lodi, che dopo la doppietta su calcio di punizione rifilata alla Cavese, ha messo il suo timbro indelebile sulla Storia del Calcio Catania.

50 i gol realizzati in maglia rossazzurra dal numero 10 napoletano, che è il terzo marcatore di tutti i tempi dietro a Nicolosi (78 reti) e Mascara (61). Niente male per uno che di mestiere fa il centrocampista. Anzi, spesso, il metodista impiegato davanti la difesa. “Una vita da mediano”. Ma da chi segna sempre tanto, stavolta.  E così Francesco Lodi ne ha messe 50. Di cui tante, tantissime, con la sua specialità: il calcio di punizione. Un film visto e rivisto, quello delle reti del “Massimino” bucate dalle sue pennellate. Quel “Massimino” che attende l’esecuzione del tiro come se fosse un rito sacro. E poi esplode. E poi urla il suo nome annunciato dalla speaker.

Tutto è iniziato nel gennaio 2011 quando Francesco Lodi, a quei tempi neanche ventisettenne, sbarca in maglia rossazzurra con  l’obiettivo di dare un tocco di qualità in più per la rincorsa alla salvezza. E, in effetti, il suo sinistro si rivela decisivo per la cavalcata guidata da un certo Pablo Simeone. Memorabile la sua doppietta su calcio piazzato al Lecce, diretto concorrente per la lotta salvezza, battuto per 3-2 al rush finale. Decisivo il suo gol che fisssa il risultato sul 2-2, sempre su calcio da fermo e sempre negli scampoli finali, a Torino contro la Juventus. Un punto fondamentale ai fini del mantenimento della categoria.

Li ha abituati bene i tifosi rossazzurri, Francesco. Fino al 2013 quando ha lasciato il Catania per trasferirsi al Genoa. Ma “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. E così nel gennaio 2014 fa ritorno a casa. Ma quella è una stagione disgraziata, con i rossazzurri che dopo sette anni fanno ritorno in cadetteria. E stavolta la storia tra Lodi e il Catania sembra destinata a finire definitivamente. Lui arranca tra Parma e Uninese, mentre gli etnei nel 2015 vengono travolti dalla vicenda “i treni del gol” che ne decreta la retrocessione in Serie C con annessa penalizzazione da scontare e un danno economico non indifferente.

Ma, come detto, “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Perché il Catania, seppur ancora nelle sabbie mobili della C, ricostruisce piano piano la propria identità e punta dritto alla promozione in Serie B. Ed ecco che nell’estate 2017, si realizza l’ennesimo colpo di scena. Francesco Lodi torna al Catania e firma un contratto fino al 2022, che probabilmente fa rima con chiusura della carriera sotto il vulcano. Il resto è storia fresca nella nostra mente. Fino all’ultimo gol su punizione realizzato mercoledì scorso al 95°, con lo stadio che attende l’esecuzione in silenzio, come se fosse un rito sacro. Lui che si prepara come se fosse un rito sacro. Lo vuole quel gol. E, nonostante la posizione defilata, sa che può farlo. Poi qualche secondo di suspense, e infine l’apoteosi: Francesco Lodi è nella storia.

Antonio Longo

Foto di Nino Russo

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