REAZIONE DA GRANDE SQUADRA: CATANIA HA TROVATO I SUOI EROI?

Reagire alle sventure, alle beffe del fato, ai momenti di difficoltà e di appannamento, quando i mediocri cadono e i grandi si rialzano per tornare più forti di prima. Questo era il significato del coro della Nord post pareggio contro il Matera, facendo appello alla forza di volontà e alla voglia di lottare di un gruppo che per valori tecnici e profondità della rosa è a dir poco eccellente per la categoria.

Domenica la richiesta quasi supplicante della tifoseria è stata accolta: un Catania operaio, orfano di tutto il centrocampo titolare e di due terzi del tridente è riuscito a riscoprirsi gruppo, squadra, famiglia. Caso emblematico è quello di Ripa, oggetto misterioso del mercato estivo, arrivato come salvatore della patria e presto caduto nell’oblio dell’ennesima delusione nel ruolo di centravanti di questi anni bui, che a Rende potrebbe avere scritto un nuovo inizio della sua avventura etnea, condizionata dalla mancata preparazione estiva, ma che adesso potrebbe essersi sbloccata (rendendo possibile anche il passaggio al duo di punte centrale insieme al sempre volitivo Curiale).

Era uno spartiacque, contro la rivelazione del girone, su un campo indecente e con una faretra priva di molte frecce, ma qualcosa è successo, pur con l’aiuto di un Pisseri tornato ai suoi livelli dopo la papera della gara precedente, i rossazzurri sembrano aver capito come fare per spuntarla nella lunga e tortuosa corsa a tre per l’unico posto valevole per la promozione diretta. Purtroppo, anche se l’augurio di ogni tifoso, tecnico, dirigente, giocatore sia quello di esprimere un bel gioco, dominare l’avversario e divertirsi, alle volte è necessario posare il fioretto e imbracciare la sciabola (o al peggio anche un bel machete) per ottenere risultati in una categoria che lascia pochissimo spazio all’esibizione del gesto tecnico prediligendo spesso quello muscolare.

Ora si va a Fondi, a recuperare i due punti persi alla prima giornata in una partita dominata in lungo e in largo, ma sprecata per un pareggio beffardo, in una settimana che ha portato le belle notizia del proscioglimento di Andrea Russotto, il quale potrà ora concentrarsi nel tornare a disposizione del mister dopo lo stiramento subito, e delle migliori condizioni fisiche di tutti gli assenti di domenica. Dare continuità al bel segnale dimostrato sarebbe fondamentale per urlare a tutte le avversarie un chiaro e preoccupante, almeno per loro, messaggio: il Catania è vivo e i suoi giocatori credono fermamente alla promozione diretta, pur sapendo che la strada è ancora lunghissima.

Claudio Maggio

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