POCHI PUNTI, TANTE GIUSTIFICAZIONI

L’equazione rossazzurra: tanto la squadra è timida e sterile in campo, quanto la società cerca di tirare fuori la testa dal sacco.

Dopo la conferenza stampa post gara di Pitino, in cui il direttore sportivo etneo ha lanciato accuse chiare nei confronti della direzione arbitrale del Sig. Schirru e, in generale, a tutta la categoria arbitrale, è apparso un po’ riduttivo limitare la carenza di risultati e le difficoltà palesate dal Catania agli errori arbitrali. Perché, se il Catania ha segnato un solo gol in sei partite la colpa non sarà solo dei direttori di gara. È vero che i rossazzurri sono stati penalizzati, in qualche occasione, dalla classe arbitrale, ma è anche vero che prima di lanciare un “J’accuse” ci si dovrebbe passare una mano sulla coscienza e vedere quanto di buono e di negativo si stia facendo.

Fare disamorare il pubblico del “Massimino” che, nel corso delle prime giornate – nonostante la penalizzazione – ha fatto registrare affluenze da record, è un’ “impresa” in cui non era riuscito nessuno. Impresa negativa, ovviamente. E se bisogna salvarsi (perché questa rimane la priorità!) si dovrebbe tentare di ricucire un rapporto ormai logoro proprio con i tifosi. Certamente non sarà facile, soprattutto dopo l’ennesima occasione gettata alle ortiche e dopo il disertamento, i cori e gli striscioni di ieri pomeriggio.

Insomma, la dirigenza del Catania dovrebbe capire che nascondersi dietro un dito, ormai, non serve; non ha mai aiutato nessuno e soprattutto non farà salvare il Catania. Accusare gli arbitri, per quanto siano mediocri in questo campionato, non è una mossa efficace anche perché, denunciare una cosa del genere nel corso di una conferenza stampa in Lega Pro, non ha alcuna risonanza mediatica e quindi difficilmente porterà a risultati tangibili. Quelli che il Catania dovrà conquistare tornando a vincere.

Giuseppe Mirabella

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