NON CI SIAMO

Partita importante questa della trentesima giornata del girone C di Serie C, sia per l’entità dell’avversario, sesto proprio alle spalle del Catania, sia perché i rossazzurri devono dare continuità alla bella vittoria di Bisceglie.

L’antifona della gara è chiara già dai primi minuti, con gli ospiti che sembrano essere padroni del campo e un Catania che gioca perlopiù di rimessa. Dopo soli 5 minuti Pinzauti, servito in area, tira un diagonale velenoso sul primo palo ma Confente si fa trovare pronto. Al 10′ primo squillo di tromba anche in casa etnea: Russotto recupera palla su Diakite, poi l’attaccante romano mette il pallone sul primo palo ma non trova Di Piazza che nel frattempo era al centro dell’area. Passano ancora 5 minuti ed è il Teramo a dare spettacolo: Costa Ferreira libera Santoro con un colpo di tacco, l’attaccante entra in area e tira ma Claiton devìa il pallone in angolo a Confente battuto. Al 29′ Vitturinisi esibisce nella conclusione della domenica con un bellissimo tiro a giro dal limite dell’area che sbatte su entrambi i pali e poi viene messo in porta dallo stesso Confente in un goffo tentativo di recupero. Il Catania si affida perlopiù ai lanci lunghi e non riesce ad arrivare in maniera pericolosa sotto porta. A conferma di questo è anche l’ammonizione di Giosa, avvenuta al 42′, dopo l’ennesimo errore in fase di ripartenza.

Nel secondo tempo fuori Rosaia dentro Reginaldo. Il Catania sembra più volenteroso con il 3-4-3 adesso schierato anche se spesso commette i consueti errori in fase di impostazione. Sugli sviluppi di un calcio di punizione è ancora Pinzauti che a porta vuota sbaglia il facile tap-in del 0-2. Poco dopo è invece il Catania che riesce a impensierire la retroguardia abruzzese dopo un’azione tambureggiante che si conclude con un tiro da fuori di Pinto che si spegne di poco a lato. Al 57′ doppio cambio, Di Piazza per Sarao e Calapai per Albertini, lo schema resta comunque il 3-4-3. Per vedere qualche bella giocata bisogna aspettare il 65′ quando Dall’Oglio serve con un lungo lancio Reginaldo che prova a saltare l’ultimo uomo ma alla fine è costretto ad arrendersi per il ritorno del difensore. Al 68′ esce Welbeck per Maldonado qualche minuto dopo Giosa per Piccolo: mister Raffaele prova a cambiare tutte le carte in tavola schierandosi con un 4-2-3-1. La squadra dell’elefante sfrutta l’elemento calcio piazzato: prima al 79′ poi al 84′ sugli sviluppi di un calcio d’angolo il pallone passa pericolosamente per tutta l’area ma nessun rossazzurro riesce a spizzare la palla. Sono sempre gli ospiti a essere più pericolosi e qualche minuto dopo Mungo sbaglia un rigore in movimento sparando tra le mani di Confente. Negli ultimi minuti la squadra di casa poi prova di tutto per rimettere le cose in pari: dal recriminare per alcuni sospetti falli di mano ad azioni sbagliate proprio nel momento dell’ultimo passaggio.

Sconfitta che brucia, specialmente perché avvenuta in casa e per mano di un diretto concorrente agli spareggi promozione. Preoccupa la difficoltà degli etnei nel trovare spunti interessanti in fase offensiva, con la sola iniziativa affidata a lanci lunghi e calci piazzati. Non ci può essere che apprensione nel vedere tutto questo nelle ultime giornate…

Simone Caffi

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