LUCARELLI SI PRESENTA: “CATANIA SFIDA AFFASCINANTE PERCHÉ DIFFICILE”

Giornata di presentazioni in casa Catania. Il club rossazzurro, infatti, ha presentato alla stampa questo pomeriggio il nuovo tecnico etneo, Cristiano Lucarelli, e lo staff tecnico che accompagnerà il 42enne livornese nell’avventura alle falde del vulcano. Orgoglio, soddisfazione e tanta voglia di iniziare: queste le emozioni trapelate dalle parole dell’ex allenatore del Messina in sala stampa. Queste le dichiarazioni del nuovo mister etneo nel pomeriggio di Torre del Grifo.

Ringrazio tutti della partecipazione, a nome anche dello staff – le parole di Lucarelli –  Abbiamo accettato immediatamente l’intrigante opportunità che la società ci ha offerto e siamo contenti dell’accoglienza ricevuta. Il campo però è sovrano: lotteremo fino all’ultimo secondo dell’ultima giornata per portare questa piazza dove merita. Vogliamo essere in quel gruppo ristretto di squadre che si giocheranno il campionato. Perché Catania? Viste le buone cose fatte a Messina, avevamo l’aspirazione di poter fare il salto in una categoria superiore o restare in Lega Pro in una piazza capace di farci tirare fuori tante motivazioni. Catania rappresenta ciò, senza togliere nulla alle altre squadre. Quest’avventura è intrigante perché presenta delle difficoltà e a me questo piace. A noi piacerebbe vincere a partire dalla prima amichevole pre-stagionale fino alla prima dell’anno prossimo post promozione. Ciò però non sarà possibile perché dovremo sudarcela e mangiare tanta “cacca”. 3-5-2? Ci siamo confrontati con la società, abbiamo tanti giocatori bravi e cercheremo di metterli nelle migliori condizioni possibili. Il 3-5-2 può essere una soluzione perché garantisce molto equilibrio, anche se ripeto io non sono un integralista. Ho utilizzato sia il 4-3-3 che il 4-3-1-2, la modernità del calcio di oggi richiede che un tecnico conosca e sappia utilizzare più sistemi di gioco. In 11 di certo non si può attaccare, con 5 o 6 invece si deve offendere. Vogliamo cercare di essere una squadra che attacca e difende con la stessa ferocia. Sono un allenatore che sa ascoltare e sa confrontarsi con le opinioni di altri, non mi chiudo a riccio di fronte a pareri diversi dal mio. Se mi pesa essere etichettato come leader? Non mi pesa per nulla, mia mamma dice che a 18 mesi ero già un leader. Io cerco sempre di essere me stesso, ho il mio carattere. Prima dell’inizio della stagione ritengo sia necessario avere a disposizione il 70% della squadra perché il mercato è molto strano e dura tanto. Poi si potrà aspettare per i 2-3 colpi finali, intanto stiamo ponendo le fondamenta per costruire la casa. Quest’anno ciò che è certo è che dovrà esserci soltanto il Catania, la squadra verrà prima di tutto e tutti. Dato che tanti nemici li avremo fuori, almeno tra di noi cerchiamo di creare un ambiente protetto. Spero di essere la persona che con umiltà, lavoro e una buona comunicazione, riesca a riunire tutte le componenti nell’interesse del club. Avverto la responsabilità di lavorare in una piazza importante, cercherò di imprimere ai miei ragazzi il concetto di dare l’anima in mezzo al campo. Se lavoreremo bene e con serietà, i risultati arriveranno. Tuttavia, non saremo soli, ci saranno squadre come il Trapani, il Matera e il Lecce che da pronostico potrebbero anche avere qualcosina in più di noi. I conti, però, li faremo alla fine. Lodi? Non lo scopro certo io. Ciccio è un valore aggiunto, un extra lusso, in questa categoria non tutti hanno la possibilità di avere elementi del genere tra le proprie fila. In primo luogo, dovremo rimetterlo in sesto dal punto di vista fisico ed emotivo dopo l’anno di inattività. Sarebbe un errore, tuttavia, pensare che Lodi sarà il risolutore di tutti i nostri problemi: tutti i ragazzi dovranno essere protagonisti. Spero di creare una spina dorsale irreversibile, con 22-23 calciatori in grado di giocare e garantire un certo tipo di prestazione. Il nostro obiettivo è avere due giocatori di livello per ogni ruolo, in modo poi di poter decidere con calma quale formazione schierare la domenica. Mercato? Per rispetto di quanto sta succedendo a Messina, non ho chiesto alla società nessun calciatore giallorosso. Sicuramente stiamo cercando calciatori confacenti al progetto tattico che abbiamo in mente. Anastasi e Da Silva resteranno? Dal mio punto di vista, fanno parte del nostro progetto. Nel mercato tuttavia possono nascere delle situazioni che possono portare a qualche rinuncia. A questo, però, ci penserà il direttore”.

Daniele D’Alessandro

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