LUCARELLI: “10 VITTORIE DA QUI ALLA FINE E ANDREMO IN B”

Superata la devastante sconfitta di Monopoli, Cristiano Lucarelli è tornato a parlare in conferenza stampa. Lo ha fatto questo pomeriggio a Torre del Grifo, rispondendo alle domande dei cronisti accorsi al quartier generale rossazzurro. Queste le dichiarazioni del tecnico etneo.

Sono sereno, tranquillo e carico. Si riparte con più forza e certezze di prima. Non sarà domenica una questione di moduli o schemi, ma è una partita dove deve emergere il nostro essere maschi al di là di ogni discorso tattico e tecnico. Dobbiamo riscattarci dalla giornata di Monopoli, non posso dimenticarla. Dobbiamo dimostrare la nostra mascolinità, senza se e senza ma.
La scorsa settimana abbiamo lavorato in 13/14, ci siamo allenati quasi sempre a ranghi incompleti. Dobbiamo fare delle valutazioni riguardo coloro non sono pienamente in condizioni, con calciatori colpiti da influenza e virus che vanno valutati fino all’ultimo momento.
Dal mio punto di vista le mie intenzioni erano chiare. In una partita con molti errori dei singoli, onde evitare il tiro al piccione, per un allenatore che ama la sua squadra è normale togliere l’attenzione sui giocatori. I giocatori devono andare tranquilli a costo che l’allenatore diventi antipatico e si faccia crocifiggere. Non so se mi sono spiegato male io o mi si sia voluto capire male. Una piazza tosta come Catania ha bisogno di un allenatore tosto e pensavo che possa essere capito, ho attaccato per primo perché non si attacchi la squadra. È un modo per non lasciare alibi ai giocatori e farli giocare tranquilli.
Se qualcuno non ha compreso le mie parole e si è sentito toccato, non ho problemi a chiedere scusa. Bisogna però anche guardare le cause che mi hanno portato a dire quelle parole. Pensavo che dopo 7, 8 mesi mi capiste nel mio difendere i ragazzi. Per me è troppo importate essere tutti uniti. Come domenica a Monopoli, ci ho voluto mettere la faccia.
In Italia siamo molto legati al risultato finale della partita, non riusciamo ad avere la capacità di analizzare il risultato e dall’altro lato la prestazione. Una squadra come la nostra ha portato a segnare 16 calciatori diversi, non frutto della casualità ma di lavoro con lo staff e di idee che abbiamo cercato di inculcare e che vedo. 30 dei 40 gol fatti, sono scaturiti da attacchi alla profondità. Vuol dire che questa squadra ha un’identità. Seguo i campionati e le squadre del nostro girone e vedo molte squadre concrete, poco calcio champagne. Quando lotti per il vertice devi essere così, come lo siamo stati noi. Poi che alcuni giocatori cardine abbiano un calo è normale. Mi sono documentato su questo girone, dove a parte il Foggia dello scorso anno nessuno riesce a imporsi sempre. Io devo cercare di valorizzare la squadra e tamponare i difetti. IL nostro centrocampo conta 6 giocatori, come caratteristiche, abbiamo nelle gambe intensità, sprint o ribaltare l’azione? No. Quindi se vado a giocare con 3 centrocampisti contro una squadra con 5 centrocampo, aiuto o no a esprimere i miei centrocampisti? Queste valutazioni le fa anche Allegri.
Se mi rendo conto durante la strada che ci sono da ristabilire le fondamenta, specialmente di autostima per i giocatori che l’anno scorso sono stati in difficoltà. Ci siamo messi da subito nelle prime posizioni, a gennaio abbiamo capito che con il 3-5- 2 eravamo diventati prevedibili. E ci siamo attrezzati nel mercato per 2 moduli, anche il 4-3-3. Poi per problemi non abbiamo potuto proporre l’altro modulo ma non mi sono mai lamentato, si avanti con quello che si ha. Questo è il modo di difendere la squadra. Non ricordo di una squadra contestata, che si esprime in un ambiente ostile, vincere? Io no. Non è normale che io senta gli avversari venire a casa nostra dire ‘partiamo forte i primi 15 minuti che tanto questi poi li fischiano’?. In serie A le squadre avevano paura per il boato del pubblico anche durante il riscaldamento. Qua siamo a casa nostra e dobbiamo comandare noi. L’avversario deve avere paura di venire a Catania. Sabato ci sarà da soffrire, Bianco (allenatore del Siracusa, ndr) ha detto che io ho una Ferrari ma lui ha anche una Porche. Lo scorso anno il Siracusa è arrivata quarta, è stata rinforzata, ha una bella intelaiatura e quest’anno hanno anche una bella panchina. Detto questo, c’è da vincere sabato, senza se e senza ma.
Se dovessimo vincere tutte le partite che rimangono saremo in serie B matematicamente. Le prepareremo una alla volta per vincerle, come le prime 26. Cerchiamo da ogni mattina di pretendere il massimo, anche a costo di perderle. Ho uno staff di 7 collaboratori più un ottavo, che è il GPS. Alla fine di ogni seduta ci da tutte le informazioni riguardo agli allenamenti del calciatore. Bisogna certo differenziare le caratteristiche, ma quello ci dice molto riguardo la condizione dei giocatori. Premiamo coloro i quali durante la settimana danno risposte importanti, e a volte il fine settimana contraddice quello che abbiamo visto negli allenamenti. L’appuntamento è all’ultima curva. Non si può perdere tempo a litigare tra di noi, abbiamo cose più urgenti e importanti per cui lottare tutti insieme. Per discutere abbiamo il fine stagione. Nessuno vuole più di me la serie B, neanche il tifoso più incallito, se me lo portate qui io vi dimostrerò che voglio ancora più di lui raggiungere la serie B. Questo campionato è la cosa più importante della mia vita, non ho altre distrazioni. Lavorare, sudare per riportare il Catania a lidi più consoni. Nessuno si tirerà mai indietro per non lottare per questo obbiettivo. A monopoli per 32 minuti siamo stati nella metà campo degli avversari. Per attaccare abbiamo alzato la nostra difesa, ma noi ci difendiamo meglio negli ultimi 30 metri.
Per quanto riguarda cose da rimproverarsi, permettetemi di fare i conti alla fine, dopodiché vi dirò se ho qualcosa di cui rimproverarmi. Alla luce della classifica siamo soddisfatti di quelli che abbiamo fatto. Sono tranquillo con la società che ha mandato tutti in ritiro, e non mi sono sentito mancare di rispetto se la società ha preso 48 ore di riflessione. Zero, anzi lo trovo giusto. Le sfide non mi spaventano, ho una buona autostima, sono uno deciso, il Catania deve arrivare in serie B. Mi aspetto una reazione della squadra, dagli uomini prima che dai calciatori, sapendo che l’ambiente è difficile e le partite durano 90 minuti. E il pubblico deve essere al nostro fianco, al 95’ potranno poi fischiare. Non dobbiamo dare nessun vantaggio al nostro avversario.
Nel mercato di gennaio ci siamo accorti che con il 3-5-2 eravamo prevedibili e quindi abbiamo deciso di mettere dentro degli esterni che ci possono fare cambiare qualcosa. Anche se all’inizio dell’anno eravamo convinti di questo schema, avendo un giocatore come Lodi che quando è in giornata riesce a darci quel qualcosa in più. Abbiamo da subito deciso di giocare con un centrale di centrocampo in più. La squadra è stata costruita con quell’idea.
La mia fiducia nella squadra non è mancata. Per me a fine anno riusciremo a fare quello che tutti si aspettano.
La qualità degli allenamenti se nessuno si sente titolare è più alta. Altrimenti quelli che sanno che giocheranno sempre spingeranno meno, così anche i panchinari. C’è stimolo, e si vede. Quando faccio la partitella io lo noto nei miei ragazzi. Ogni partita va preparata in una certa maniera, non si può fare copia e incolla, si deve un po’ cambiare.
Curiale è un giocatore importante e sapevamo che poteva avere un periodo così. L’anno scorso aveva solo 6 presenze contro le 23 di quest’anno, è un calo calcolato. È un giocatore generoso però, che corre e da una mano alla squadra e se sta bene sappiamo di poter comunque investire su di lui.
Noi al momento, contrariamente ad altre squadre, non abbiamo mai avuto appannamento. Sono stati sempre periodi brevi di massimo due partite, andiamo di ‘coppiola’, dopo 4/5 partite sembra dobbiamo prendere le sberle da qualche parte. Però è un dato importante, perché possiamo contare su giocatori che possono farci rialzare subito, senza avere lunghi periodi negativi. Impossibile è però prevedere la prestazione del singolo, noi non possiamo avere purtroppo la sfera magica, ci mettiamo tutti i mezzi ma certe cose non si possono fare”.

Redazione Catania Channel

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