LO MONACO: “CLIMA DISTRUTTIVO ATTORNO ALLA SQUADRA: VOGLIAMO LA B”

Pomeriggio di conferenza stampa in casa Catania. A Torre del Grifo, infatti, ha parlato l’amministratore delegato Pietro Lo Monaco, il quale ha fatto il punto della situazione a pochi giorni dalla delicata sfida di Viterbo. Queste le parole del “direttore”.
Abbiamo indetto questa conferenza stampa per fare un punto della situazione sul nostro momento e su quelli che sono i nostri obiettivi. Questo è un campionato che ci giochiamo in 4 squadre, l’unico dei 3 gironi ad essere così aperto. Noi abbiamo 50 punti, in casa abbiamo un rullino di marcia invidiabile, fuori casa di meno. L’anno scorso ne abbiamo fatti 70 con tante vittorie e nostri diversi record di squadra battuti, quindi io credo si possa tranquillamente affermare che quest’anno stiamo proseguendo sulla linea giusta. Tuttavia, nonostante questo, ormai da settimane c’è un clima atto a distruggere, un gusto sadico di criticare e basta. Ultimamente, già dopo 20 minuti di gioco veniamo fischiati, anche quando poi portiamo a casa i risultati. Mi viene in mente ad esempio l’ultima vittoria con la Paganese che è stata considerata una partita negativa. C’è chi ha detto che il Catania ha giocato una gara bruttissima subendo sempre senza creare nulla, cosa che non è affatto vera. Stesso discorso per la partita contro la Casertana, che veniva da diversi risultati utili e abbiamo battuto 3-0, ma nonostante questo c’è stato anche chi ha criticato quella prestazione. Io allora penso che a comportarsi così sono coloro che io definisco “quelli della curva”, che chiamo così per distinguerli dai tifosi veri. Lo stesso discorso per certi membri della stampa. Io non ho mai chiesto ai giornalisti di scrivere quello che vogliamo noi, neanche in momenti d’ira. Per me la stampa è parte integrante della squadra, fa parte di quelle 5 componenti fondamentali di ogni società. Quindi come siamo uniti nelle vittorie lo dobbiamo essere anche nei momenti di difficoltà. Il Calcio Catania è della città di Catania, non di qualche tifoso in curva o di altri che pensano a criticare”.

Quando giochiamo fuori casa, tutti a dire “i nostri tifosi… che vengono in trasferta e fanno sacrifici”, ma quali sacrifici! Fuori casa non abbiamo avuto mai un appoggio vero, e invece poi c’è chi scrive queste cose – ha proseguito Lo Monaco – Il Catania il campionato lo vince perché ha sudato e ha sofferto, Si vince solo se tutte le componenti remano insieme, mentre oggi non è così: oggi le curve sono convinte che per chissà quale ragione dobbiamo vincere con 3 gol di scarto e poi alla fine fanno i giudici. A questo atteggiamento si accoda la stampa quando scrive cose fuori dalla logica: addirittura si dà spazio ai social, gente frustrata che sa solo insultare dimenticando il passato e quella che è la nostra situazione, dimenticando le squadre che sono fallite. Noi il Catania non lo stiamo facendo fallire, e io non so a quale santo devo rivolgermi per rispettare sempre tutte le scadenze. Noi siamo una società seria e affidabile, stiamo provando a vincere e ci proveremo fino all’ultimo: lo vogliamo vincere sto campionato, ma lo vogliono anche le altre. Purtroppo quest’anno, per sfortuna, siamo incappati in un campionato falsato: un campionato iniziato alla quinta giornata, quando la Juve Stabia aveva già vinto 5 partite. E vi posso assicurare che non è facile stare la ad inseguire, a -15, a -12, non è facile. Noi abbiamo perso 5 partite, abbiamo fatto un campionato all’altezza come la Juve Stabia, con qualche scivolone in più ma un campionato di livello. E qua invece si fanno le tragedie e si vede tutto male. Si dà spazio ai social, a certi soggetti che ancora vanno in televisione per attaccare. Vi rendete conto che noi abbiamo preso Curiale, abbiamo preso Marotta e ora abbiamo preso anche Di Piazza. Poi se le cose vanno un po’ male non possiamo farci niente. Dai fallimenti non se ne esce: il Catania ne sta uscendo, perché 3 anni fa era tecnicamente fallito. Noi stiamo facendo fronte a tutti i debiti, siamo a metà del nostro percorso. Noi in B ci vogliamo andare a tutti i costi, perché li avremmo anche degli introiti che qui non abbiamo. Poi è chiaro che il nostro portafoglio è ridotto rispetto alle altre, perché dobbiamo spendere sia per la proprietà sia per il mercato e tutto il resto. Non sappiamo quanto tempo ci vorrà ma dipenderà anche da altri fattori. Ad oggi non ci sono state situazioni di persone che si sono fatte avanti per il Catania. Questa proprietà è stata colpevole ma ha deciso di mettere le cose apposto. In campo non abbiamo fatto vedere il massimo, perché vedendo la rosa si ci aspetterebbe di più dal Catania. Ma noi il campionato competitivo lo stiamo facendo, l’ho detto prima. Se gli allenatori dovessero cambiare ad ogni soffio di vento qui non basterebbe neanche il budget della Juventus. Noi no avevamo la presunzione di vincere a mani basse solo perché ci chiamiamo Catania. Abbiamo fatto 8 anni di A, 2 di B e ora non è che con la bacchetta magica si vince il campionato. Ci vuole tempo. Il nostro attacco deve riappropriarsi del proprio terreno. Devono dimostrare di essere i giocatori per cui li abbiamo presi. Ci auguriamo che con Sarno, Lodi e via dicendo riusciremo a mettere le nostre punte nelle migliori condizioni di far gol, ma questo dipende da loro. Quando il Catania si esprimerà al massimo potremo alzare l’asticella, se ci credono Catanzaro, Trapani e via dicendo perché non ci dobbiamo credere noi? Abbiamo 11 partite e dobbiamo dare tutto, il campionato è tutt’altro che finito. È competitivo, ce lo giocheremo fino alla fine e vorremmo avere sempre la gente dalla nostra. Il nostro destino è quello di soffrire, è così”.

Marcello Mazzari

 

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