LA SOLUZIONE?

Stagione in altalena: questo potrebbe essere il titolo riepilogativo della stagione rossazzurra 2018/2019. Di settimana in settimana si passa da commenti semi catastrofici a momenti di moderato ottimismo e, se mai si dovesse infilare una serie di vittorie consecutive, di speranza verso una rimonta difficile ma non impossibile. Già, non impossibile, perché la Juve Stabia, 8 punti davanti ma con ancora da sfidare sia Trapani sia Catania al “Massimino”, non sembra più inarrestabile e non solo per il pareggio di Monopoli. Le “Vespe” sembrano in un momento di forma non più eccezionale e, se dovessero fermarsi, i rimpianti in terra etnea sarebbero non pochi, data anche la non eccellente impressione destata da un Trapani sì vittorioso contro Lodi e compagni, ma grazie più ad un gol trovato (tanto straordinario quanto episodico) che ad una prestazione superiore.

Rimpianti dovuti ad una scarsissima continuità, a troppi problemi ambientali che destabilizzano inevitabilmente la squadra, che troppo spesso ha perso punti in campi non esattamente proibitivi. Come può un gruppo che affronta le gare casalinghe, in un ambiente ormai in aperta contestazione ad ogni settimana, e che vince con regolarità da grande squadra, sciogliersi sul campo del Siracusa o del Potenza, pareggiare a Lentini proponendo sempre prestazioni supponenti e compassate. Sembra quasi che la squadra prenda dalla sfida implicita con il suo pubblico quell’energia che le permette di concentrarsi per rendere al meglio, ma che poi non riesca a replicare prestazioni analoghe lontano dal “Massimino”. Assurdo constatare come la situazione si sia rovesciata di 180 gradi rispetto alla gestione Lucarelli, quando i punti persi in ottica promozione erano stati collezionati con gare sciagurate in casa che hanno vanificato un ruolino di marcia invidiabile in trasferta.

Tutto è cambiato per non cambiare nulla purtroppo, dato che non importa tanto dove si racimolano i punti, ma piuttosto è fondamentale avere una continuità di risultati maggiore per puntare a vincere un campionato. Peccato non si possano avere due tecnici come nel football americano, lì con distinzione tra fase offensiva e difensiva, a Catania uno per le partite interne, l’altro per quelle esterne.

Claudio Maggio

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