LA GIORNATA ROSSAZZURRA SI TINGE DI NERO

Doveva essere una festa. Aria di primavera, ultima partita tra le mura amiche ed un piazzamento play-off da definire. Questo prevedeva il copione. E invece la gara col Siracusa, ultimo atto casalingo della stagione, rischia di giocarsi in un’atmosfera da incubo.

La piazza è ferita e indignata. Quanto assistito nelle ultime uscite ha creato uno strappo difficilmente rimarginabile in tempi brevi. E non solo per il fattore play-off, ma anche – e soprattutto – per l’atteggiamento visto in campo. E la storia insegna che a Catania quella tanto acclamata “gente che lotta” ha quasi più valore di qualsiasi risultato di prestigio.

In più, se contro il Siracusa dovesse essere confermata la volontà di indire la cosiddetta “Giornata Rossazzurra“, ecco che il match potrebbe avere quasi tutti i contorni di una delle più classiche partite a porte a chiuse. Gli abbonati, infatti, rappresentano forse la categoria maggiormente ferita. Lo sforzo economico fatto in estate è un atto d’amore non indifferente, tuttavia non ricambiato adeguatamente da società e squadra. Uno spettacolo fin troppo raccapricciante per essere legittimati a chiedere loro un ulteriore esborso economico.

Perché anche nel calcio, come nella vita, a tutto c’è un limite. E la sensazione è che, a Catania, questo limite sia stato già valicato.

(Fonte foto: Francesca Magri)

Antonio Longo

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