E ADESSO QUALE OBIETTIVO?

La conta dei danni, il giorno dopo. A più di ventiquattro ore dalla debacle di Siracusa resta l’amarezza per quello che poteva essere e, invece, non è stato. Poteva essere l’occasione per dare continuità alla serie utile iniziata a dicembre. Poteva essere l’occasione per mettere quanto meno pressione al rullo compressore Juve Stabia. E invece no. La caduta dei rossazzurri al “De Simone” stona – e non poco – con lo 0 a 4 con cui la formazione di Caserta ha espugnato il campo della Viterbese. Adesso, seppur con una gara da recuperare, il vantaggio delle “vespe” è di 12 punti. Tanti, troppi, soprattutto considerando i numeri dei campani: 46 gol realizzati e soltanto 9 subiti. Soltanto una clamorosa involuzione potrebbe, pertanto, rimettere in corsa le inseguitrici, tra cui il Catania.

Catania che adesso dovrà fare quadrato e capire quali possano essere le prospettive del suo campionato. Provare fino all’ultimo di raggiungere la promozione diretta è certamente un obbligo. Anche se, al momento, dati alla mano, l’obiettivo più verosimile sembra quello del secondo posto, piazzamento che permette di partire con un margine di vantaggio ai playoff. Resta poi da chiarire la questione riguardante il format del prossimo campionato di serie B. Se, come trapela, si dovesse ripristinare il format a 22 squadre, per il Catania potrebbero aprirsi le porte del ripescaggio. Ma questa è un’altra storia. La storia del campo dice che già mercoledì si torna in campo al “Massimino” contro il Matera, che probabilmente scenderà ancora una volta in campo con la berretti, causa lo sciopero dei giocatori della prima squadra per la mancata percezione degli emolumenti.

Fonte foto: calciocatania.it

Antonio Longo

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