DI GRAN CARRIERA SINO A NATALE!

Sogno contro realtà. Ottimismo contro realismo. Sono questi i sentimenti contrastanti che, ad oggi, attanagliano il tifoso del Catania. Da un lato c’è la classifica virtuale che, in conseguenza dei risultati ottenuti sul campo, vedrebbe i rossazzurri a 23 punti in piena zona play off, con un media di quasi due punti a partita. Dall’altro, c’è invece la realtà, quella che vede la squadra di Giuseppe Pancaro relegata al quart’ultimo posto per via della ormai nota penalizzazione di 11 punti, confermata dal Coni e destinata a rimanere tale (sperando che non arrivino altre sorprese dopo l’ultimo deferimento per irregolarità amministrative).

Ed è proprio a causa di questa doppia faccia della medaglia che diventa difficile delineare obiettivi e ambizioni. Eppure, spulciando i prossimi impegni, che porteranno alla sosta natalizia, ci si può rendere conto di come questi ultimi possano risultare decisivi per definire la strada da percorrere. Si parte sabato prossimo, quando al “Massimino” arriverà il Benevento, reduce da tre scialbi pareggi ottenuti nelle ultime tre uscite. A seguire, il 12 dicembre, l’impegno in trasferta contro il Melfi, compagine certamente non trascendentale,  che precederà quello con la Paganese nuovamente tra le mura amiche, ultimo atto dell’anno solare. Avversari che, stando a quanto dimostrato sinora sul terreno di gioco, sembrano tutti ampiamente alla portata dei rossazzurri.

Tuttavia, per ottenere il tanto agognato bottino pieno serviranno ingredienti quali testa, cuore e gambe. O comunque servirà certamente qualcosa in più della svogliata prestazione messa in mostra a Rieti contro la modesta Lupa Castelli Romani, culminata con i 3 punti solo per un’invenzione di un mai domo Caetano Calil. Decisivi in tal senso potrebbero risultare i recuperi degli infortunati Castiglia e Russotto, due elementi fondamentali per lo sviluppo della manovra offensiva. Non a caso la loro assenza è coincisa con un drastico calo di performance, soprattutto in termini di realizzazioni. Chiudere l’anno a quota 21 – e quindi di fatto attestarsi su una media perfetta di due punti a partita – potrebbe aprire la porta a scenari interessanti in prospettiva futura. Forse, chissà, qualcosa di più di una semplice salvezza. Gambe in spalla e pedalare…

Antonio Longo

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