DATE A PINO QUEL CHE È DI PINO: RIVINCITA!

La vendetta, come dice un vecchio adagio, è un piatto che va servito freddo, atteso, assaporato e, magari, proposto quando l’avversario meno se lo aspetta. In questo senso neanche Pino Rigoli avrebbe potuto immaginare, neanche nei propri sogni più ottimistici quando fu esonerato nella passata stagione, di poter giocare uno scherzo talmente ben assestato alla sua ex squadra. Nel momento migliore della stagione rossazzurra, quando ormai tutti si credeva di poter considerare questa rosa matura e sicura di sé , l’eccessivo entusiasmo ha giocato un brutto tiro ai ragazzi di mister Lucarelli. Lo stesso allenatore, ai microfoni della sala stampa a fine gara, ha dichiarato di aver cambiato la formazione iniziale, lasciando fuori due colonne portanti di questa striscia positiva ormai conclusa come Marchese e Russotto, eliminando dunque la collaudata e pericolosissima catena di sinistra, proprio a causa di un calo di tensione notato in settimana.

Purtroppo, e questo è stato il principale motivo della disfatta di sabato, il risultato ottenuto è stato diametralmente opposto, ottenendo non solo di giocare senza i propri riferimenti abituali, ma anche di passare il messaggio al gruppo che la gara potesse essere vinta anche senza un Catania al massimo delle proprie possibilità. Bisognerà fare tesoro di questa esperienza, ricordando peraltro che Lucarelli è sì un ex giocatore della nazionale, ma alla prima esperienza da tecnico in una piazza come Catania, con tutte le pressioni che da essa ne derivano.

Dal canto suo, il tanto vituperato Rigoli, sempre al centro della critica della tifoseria etnea nella passata stagione, ha fatto ciò che meglio sa fare, ovvero, organizzare bene la fase difensiva, mettendosi con una difesa a cinque che potesse bloccare le avanzate avversarie, schierando anche una gabbia attorno a Lodi, slegando il faro della manovra rossazzurra dal resto dei compagni. Come sempre nel calcio ci si è messa anche la fortuna a dare una mano al vecchio Pino, depositando in rete il tiro di prima intenzione di Squillace e sulla traversa la conclusione a porta vuota e a botta sicura di Ripa, con la quale l’attaccante ex Juve Stabia avrebbe riportato il risultato in parità dando tutt’altro significato al secondo tempo.

Al netto di ciò. Va però detto che la vittoria dei lentinesi è stata del tutto meritata, proprio alla luce della migliore lettura tattica da parte del loro allenatore rispetto a quella di Lucarelli (ancora resta inspiegabile il posizionamento di Russotto come tornante di fascia sfiancandolo inutilmente).

Pino, Catania ti deve delle scuse, magari non eri l’uomo giusto per orchestrare la rinascita etnea, ma di certo chi ti dava dell’incompetente sabato è stato costretto a mordersi la lingua.

Claudio Maggio

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