CATANIA, PUOI DAVVERO GODERE

Più Catania che Viterbese nel primo tempo del “Rocchi”. Rossazzurri padroni del campo in fase di possesso, grazie ai reparti che stanno corti fra loro e al brillante esordio di Piccolo, davvero incisivo nelle giocate e capace di stare fra le linee per creare superiorità numerica e offendere l’avversario. Proprio l’attaccante serve un pallone col contagiri per la testa di Izco, il quale però spreca malamente un gol praticamente ormai fatto. Un vero peccato, soprattutto perché nei primi quarantacinque minuti di gioco gli etnei annullano i laziali e non rischiano mai di subire gol o comunque azioni offensive tali da mettere in pericolo la porta difesa da Confente, sempre più confermato nelle ultime giornate al posto di uno sfortunato Martinez.

Ciononostante, la sorte dei siciliani non è mai di semplice lettura. Infatti i padroni di casa trovano il vantaggio quasi a sorpresa in apertura di secondo tempo: Bezziccheri realizza la rete dell’1-0, sfruttando un’amnesia decisiva della difesa rossazzurra, completamente assopita nella circostanza. Eppure l’Elefante non si abbatte, perché grazie alle sue due punte ribalta il risultato e vince in extremis una partita che a quel punto era diventata difficile da risolvere. L’ultimo quarto d’ora del match diventa veramente intenso ed emozionante, dato che Pecorino trova rocambolescamente la sua quinta marcatura stagionale e poi nei minuti di recupero si procura il contestatissimo rigore che viene calciato da Sarao. Proprio il numero 9, inoltre, si complica la vita sparando il pallone sul portiere avversario, il quale però respinge corto proprio sui suoi piedi. È la rete dell’1-2 finale.

Esplode di gioia la formazione allenata da Raffaele. Sicuramente la prestazione di Piccolo dà quel quid in più che mancava a questa squadra e non ci potrebbe essere notizia più lieta. Il Catania migliora ancora il trend positivo in trasferta e si appresta ad affrontare un’altra, stavolta sul campo del Potenza. Insomma, bisogna assolutamente continuare con questo atteggiamento.

Federico Fasone

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