IL CATANIA NON SI ARRABBIA

Si tratta di una delle peggiori notizie che potessero circolare ai piedi del vulcano. Infatti, una delle caratteristiche fondamentali che ha sempre contraddistinto questa piazza, questi colori, è stata la “garra“, non quella “charrùa“, bensì “agatina“: una voglia di vincere che per osmosi si trasmette dai tifosi ai giocatori e avvolge il “Massimino”, che per 90 minuti diventa una fortezza inespugnabile.
Eppure, nonostante l’armonia caratteriale tra mister Sottil, il direttore Lo Monaco e i rossazzurri, questo Catania non sembra più capace di arrabbiarsi come si deve, come ci ha abituati negli anni. Con 5 vittorie su 9 partite disputate, l’Elefante non ha iniziato la stagione come avrebbe dovuto e, sicuramente, potuto.
In otto giorni ha subito due sconfitte, intervallate dalla faticosa vittoria in casa contro il Siracusa. Tanti rimorsi per una rosa in continua evoluzione, che ha perso stabilità a causa dell’arrugginirsi di una parte delle poderose fondamenta che lo hanno tenuto in vita in questi anni: a capitan Biagianti andrebbe concessa una medaglia al valore per la costanza e il sacrificio con cui si consuma di settimana in settimana, ma l’età non gli permettere di correre per due, come ha fatto negli ultimi anni, per consentire a Lodi di razionare gli scatti col contagocce.
Il Catania ad oggi non è mai riuscito a ribaltare un risultato negativo, al contrario delle pretendenti alla corona che riescono a sfruttare i momenti di black-out delle avversarie, portando a casa punti preziosi che a lungo andare faranno la differenza.
L’inverno sta arrivando, è il momento di riappropriarsi del trono.
(Fonte foto: calciocatania.it)
Carlo Maria Castiglione

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