CATANIA, FINALMENTE IL CENTROCAMPO

Finalmente, sarebbe il caso di dire. Il Catania visto in queste prime uscite stagionali ha dato l’impressione di aver trovato il bandolo della matassa riguardo uno dei problemi più rognosi degli ultimi anni: il centrocampo.

Zona del campo fondamentale per una squadra che si rispetti. In molti, infatti, ricorderanno le lacune che il team rossazzurro metteva in mostra nelle recenti stagioni. Troppa qualità e poco filtro. O viceversa. Mai il giusto mix, mai la giusta quadratura. Ma, adesso, forse, è arrivato finalmente il momento del tanto agognato cambio di rotta. La vittoria maturata contro la Juve Stabia ha dato prova di una squadra che ha trovato proprio nella zona nevralgica del campo il suo punto di forza.

Un esplosivo mix di qualità e quantità che si sposa a pennello con i requisiti richiesti da un campionato come la Lega Pro, dove la componente agonistica gioca un ruolo fondamentale, senza tuttavia perdere di vista gli aspetti di carattere tecnico. Il trio Biagianti, Scoppa, Da Silva si è rivelato principale artefice della performance dei rossazzurri, scatenando l’entusiasmo degli 8mila del “Massimino”.

E non è tutto. Perché se è vero che la Lega Pro è un campionato duro e massacrante, anche in panchina il Catania sembra possedere i ricambi giunti per non perdere mai di vista la parola “competitività”. I vari Bucolo, Di Cecco e Fornito non possono certamente essere considerati gli ultimi arrivati. Tutt’altro. Perché, in fondo, nel calcio moderno non esiste più la vecchia distinzione tra titolari e riserve. Bensì sovviene l’esigenza di avere a disposizione un pacchetto ben assortito, nel quale tutti possano ambire ad essere protagonisti. E il centrocampo del nuovo Catania guidato da Pino Rigoli sembra poter rispondere a questi requisiti, come non accadeva da tempo. Ma adesso è un’altra storia.

Antonio Longo

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