CATANIA, ECCO CHI È FRANCESCO MORIERO

“Nonostante l’epilogo amaro aver allenato il Catania resta un’esperienza bellissima. Ringrazio tutte le persone con cui ho lavorato in questi sette mesi, i miei collaboratori, la squadra e tutti coloro che lavorano per il Calcio Catania. Auguro di cuore al Catania di raggiungere la salvezza e risolvere tutti i problemi”. Con queste parole, l’ormai ex tecnico Pippo Pancaro, si è congedato dal suo incarico augurando al Catania di raggiungere l’obiettivo salvezza.

Il trio Pitino-Ferrigno-Bonanno alla fine ha deciso di puntare su Francesco Moriero, leccese di nascita, con un passato da giocatore in serie A, proprio con la maglia del Lecce ma anche con quella dell’ Inter e del Napoli. Il curriculum da calciatore surclassa e non poco il curriculum da allenatore. Moriero infatti, quando calcava i campi in erba è arrivato anche ad indossare la maglia della Nazionale diverse volte. Come non ricordare la gara tra Italia e Slovacchia al vecchio Cibali, in cui Moriero con una grande giocata aprì le porte alla rete di Ravanelli, contribuendo in maniera decisiva alla vittoria della squadra guidata allora da Cesare Maldini.

Chiuso il capitolo calciatore, l’ultima esperienza in panchina è datata 2014, stagione in cui ha allenato il Catanzaro, da cui è stato anche esonerato. Moriero dopo essere riuscito a portare in serie B il Crotone nel 2009, in realtà non vanta esperienze positive. Dal 2009 in poi, il suo curriculum porta in dote una serie di esoneri, da Lecce a Grosseto passando appunto per Catanzaro.

Come Gautieri anche Moriero dice di ispirarsi a Zeman: “Vedo il calcio come lo vede il boemo. Le sue idee mi hanno convinto e sono contento che sia arrivato in Svizzera dove si gioca un calcio diverso e dove lui avrà la possibilità di imporre il suo gioco. Le pressioni sono minori rispetto all’Italia, anche se la piazza di Lugano è comunque esigente” ha detto il nuovo tecnico etneo. La scelta, come anticipato, è caduta su una figura dalla navigata esperienza nel campionato di Lega Pro. Moriero, non è un tecnico rigido che deve a tutti i costi imporre la propria idea di gioco. Anzi, il tecnico leccese si adegua moltissimo alle caratteristiche della rosa a propria disposizione, anche se i moduli che predilige sono il 4-2-3-1, il 4-4-2 ed il 4-3-3. Quest’ultimo, è il modulo che appartiene al dna del Catania.

Marco Zappalà

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