CATANIA DOTTOR JEKYLL E MR.HYDE: COL POTENZA È 1-1

Al “Massimino” l’atmosfera non è certamente quella delle grandi occasioni. L’assenza del tifo organizzato – che nel frattempo ha indetto una manifestazione di protesta contro l’ad Pietro Lo Monaco –  nelle due curve si fa sentire. Ma sul campo il Catania è chiamato a vincere. Senza se e senza ma. Novellino, al suo esordio sulla panchina rossazzurra, disegna un 4-3-3 con Carriero terzino destro e Angiulli a formare il tridente con Manneh e Curiale. A centrocampo spazio al trio Lodi-Biagianti-Rizzo.

Pronti via, prime battute, e Manneh con una serpentina delle sue si procura un calcio di rigore. Dal dischetto va Lodi ma il portiere del Potenza, Breza, intercetta il tiro del numero 10 rossazzurro. E’ il Catania, chiaramente, a dover fare la partita. Ma il Potenza non sta a guardare e cerca di sfondare soprattutto sull’out di destra rossazzurro, presidiato da Carriero, per forza di cose adattato in quel ruolo. E al 36° ad andare in vantaggio, a sorpresa, è proprio il Potenza con un colpo di testa del difensore Giosa che, imbeccato da calcio di punizione, sfrutta una dormita della difesa rossazzurra. Il Catania è chiamato a reagire ma gli uomini di Novellino appaiono troppo frenetici e nervosi. Tracorrono così i primi 45 minuti, con il Catania accompagnato dai fischi dei pochi intimi del “Massimino”.

Cercasi inversione di tendenza, nell’atteggiamento in primis ma anche negli uomini. Quindi subito dentro Di Piazza per Angiulli. Il Catania appare finalmente più convinto dei propri mezzi e manda costantemente in apnea la difesa dei rossoblu. Novellino inserisce anche Marotta per Curiale. E i cambi danno i loro frutti perché al minuto 30 Marotta affonda sull’out di destra e imbecca perfettamente Di Piazza che a porta vuota deve solo insaccare. L’1-1 carica ulteriormente il Catania che, nonostante l’espulsione di Carriero per doppio giallo, cerca insistentemente la vittoria sulle iniziative di Di Piazza e Marotta. Ma la volontà non premia i rossazzurri. Finisce così 1-1. Un risultato che non può soddisfare, nonostante tutte le attenuanti del caso, visto che Novellino è al lavoro da solo quattro giorni. Un Catania dai due due volti quello visto oggi: teso e ingessato nel primo tempo, rabbioso e propositivo nei secondi 45 minuti di gioco.

Antonio Longo

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