CATANIA-COSENZA, LA VOCE DEI PROTAGONISTI

Il Catania impatta 2-2 al “Massimino” contro il Cosenza e precipita a -6 dal Lecce. A salvare i rossazzurri, un gol a ridosso del 90° di Manneh. Queste le parole dei protagonisti nella sala stampa del vecchio “Cibali” al fischio finale.

Cristiano Lucarelli: “Purtroppo non abbiamo concretizzato 6 occasioni nitide, abbiamo sbagliato tantissimi cross e ultimi passaggi. E’ stata una gara a specchio, avevamo pensato di non dare punti di riferimento a loro e il Cosenza lo stesso. Se avessi messo dall’inizio due attaccanti centrali sarebbero finiti in pasto ai loro centrali, per questo ho optato per attaccare con Barisic largo e Mazzarani a supporto di Curiale. Non voglio difendere però così le mie scelte. Spesso, però, andiamo sotto in casa e chiaramente non è facile poi recuperare. Il merito dei ragazzi è quello di essere riusciti a rimediare ad una gara che sembrava un film già visto. Primo posto complicato? Io sono molto sereno, abbiamo fatto 2 punti in più rispetto all’intero campionato scorso già a questo punto. Alle sconfitte casalinghe abbiamo rimediato con 8 vittorie esterne, cosa che raramente è accaduta a questa squadra. Se il Lecce le vincerà tutte da qui alla fine, bisognerà far loro i complimenti. Sono 5 anni che tentano di essere promossi in B, hanno fatto più di 400 punti. Sono partiti con Giacomazzi e Chevanton, per passare poi a Miccoli e Moscardelli. Se hanno un problema, reinvestono sul mercato e prendono gente da 300 mila euro di ingaggio. Siamo ancora attaccati a loro, siamo a -6 con 12 partite ancora da giocare. Se l’aspettativa era quella di vincere 36 partite e fare 108 punti, allora potete esonerarmi e spararmi. Quando sono arrivato qui, il 14 luglio, era passato un maremoto. Insieme, però, ci siamo messi a lavorare e lavorare. A Lecce ero in tribuna e nei primi 60 minuti sono stati a dir poco ‘ridicoli’: non h0 sentito un fischio, una lamentela.  Se il Catania è in C, non posso farci nulla. Pur di venire qui ho rifiutato panchine di categoria superiore, sento di essere l’unico con le palle che possa stare qui. Anche a costo di essere esonerato, non m’importa: “sono nato esonerato” (ironico n.d.r). Dico soltanto di lasciare stare i ragazzi, prendetevela pure con me: Questi ragazzi stanno facendo un qualcosa di straordinario, ma purtroppo hanno davanti chi ha collezionato qualcosa come 55 punti. Molti di loro fino allo scorso anno giocavano davanti a 50 persone: adesso giocano davanti a 10 mila persone, ci sta sentire la pressione. Ho sentito le parole di Allegri dopo la gara della Juventus contro la Fiorentina. Ha detto che “chi pensa che la Juventus possa schiacciare in campionato e coppa ogni avversario per  95 minuti ha bisogno di un dottore”. Bene, secondo me ne servirebbero due per chi possa pensare ciò per il Catania. Ogni gara in questo campionato è complicata, c’è da lottare e basta”.

Maks Barisic: “Non avevo mai fatto l’esterno di centrocampo, però questa settimana abbiamo provato questo ruolo e mi sono trovato molto bene. Cercherò di fare sempre il meglio per la squadra e per la vittoria, non m’interessa della posizione. Sono contento di stare qua, in questa grande città e società. E’ stato bellissimo segnare, è mancata soltanto la vittoria. Il mio ritorno? La società mi ha chiamato e mi ha detto di tornare per dare una mano alla squadra. Meritavamo di vincere oggi, peccato per le occasioni sprecate. L’esperienza di Andria, comunque, mi è servita tanto: avevo cominciato bene, poi mi sono fermato e ho giocato poco. Questo, però, mi ha dato una spinta e adesso voglio fare di tutto per giocare bene ad alti livelli. Noi giovani importanti? Si, oggi sono contento anche per Kalifa che ha trovato il primo gol da professionista. La carriera di Petkovic? Sono un grande amico di Bruno, è arrivato a buoni livelli ma ho ancora speranza di poter fare un percorso simile al suo dati i miei 23 anni”.

Kalifa Manneh: “Il gol è importantissimo, sono molto contento. Giocare a Catania per me è un sogno, sono molto contento“.

Piero Braglia (allenatore Cosenza): “Abbiamo fatto una buona gara. Noi cerchiamo sempre di fare il massimo che è nelle nostre corde. Il Catania? Non parlo mai degli altri, non l’ho mai fatto. La nostra gara? Non potevamo giocare 90 minuti a mille all’ora, non saremmo umani. All’inizio del secondo tempo, venivamo bucati centralmente e abbiamo sofferto. Il nostro è un punto guadagnato, giocavamo contro una squadra forte e in un campo difficile: saremmo degli sciocchi a non essere contenti.”

Daniele D’Alessandro

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