CATANIA CHAMPAGNE: 2-0 ALL’HELLAS VERONA

Una notte per dimenticare le nefandezze del sistema calcio italiano. Una notte per mettersi alle spalle FIGC, Lega B, Coni e il resto della compagnia. Il Catania sprigiona un calcio champagne e annichilisce letteralmente l’Hellas Verona di Fabio Grosso. Prima Silvestri al 33°, poi Marotta al 41°. Show, spettacolo d’altissimo livello e tanti saluti alla blasonata formazione scaligera. 2-0 secco e qualificazione conquistata, in un “Massimino” di nuovo bolgia infernale di felicità: nel quarto turno, in programma a novembre, sarà sfida al Sassuolo.

LA PARTITA – Modulo che vince non si cambia. 4-2-3-1 riconfermato, arricchito per la prima volta in una gara ufficiale dai nuovi acquisti. Davanti a Pisseri, retroguardia formata da destra a sinistra da Blondett, Aya, Silvestri e Ciancio. Cerniera mediana composta da Biagianti e Saro Bucolo, con Barisic, Lodi e Manneh a sostegno dell’unica punta Marotta. Pronti-via, il Catania inizia a macinare gioco. Gli uomini di Sottil dominano in lungo e in largo, sciorinando un gioco tecnicamente ineccepibile e sfruttando il campo in tutta la sua ampiezza. Le occasioni si susseguono una dopo l’altra, con Ciccio Lodi che spreca malamente per due volte consecutive la rete del vantaggio a pochi passi dall’estremo difensore ospite. L’Hellas assiste inerme, tramortita dall’aggressività della formazione rossazzurra e incapace di farsi vedere dalle parti di Pisseri. Come facilmente prevedibile, così, il Catania passa al 33°: sugli sviluppi di un azione sulla sinistra di un incontenibile Manneh, è Tommaso Silvestri a raccogliere al centro l’invitante assist dell’esterno senegalese, depositando il pallone in rete con un potentissimo destro. 1-0, “Cibali” in delirio e primo gol in rossazzurro per il centrale difensivo ex Trapani. Finita qui? No, nient’affatto. Perché otto minuti soltanto più tardi, ecco arrivare il meritato raddoppio. La firma è quella di Alessandro Marotta, imbeccato da un filtrante da lacrime agli occhi di Francesco Lodi. 2-0, primo tempo in archivio e tutti negli spogliatoi.

Nella ripresa, il copione non muta di una virgola. Sul manto erboso del “Massimino” continua ad esserci soltanto una squadra, ossia quella di Andrea Sottil. Al 53°, infatti, è Maks Barisic a sfiorare il tris con una rasoiata che fa la barba al palo della porta difesa da Silvestri. Con il trascorrere dei minuti, la situazione resta invariata, con gli uomini di Grosso immobili dinanzi lo strapotere etneo. La gara si chiude dunque così, senza ulteriori sussulti: ai gialloblù non basta neanche Giampaolo Pazzini, subentrato al 75° in luogo di un inconcludente Ryder Matos. Il Catania può dunque far festa, mettendosi alle spalle quanto accaduto “fuori dal campo” negli ultimi, infausti, giorni. Ennesimo risultato prestigioso per il club dell’Elefante: dopo il Foggia, annichilito anche il Verona di Grosso. A novembre, nel quarto turno di Coppa Italia, altra sfida dal sapore di Serie A: ad attendere capitan Biagianti e compagni, infatti, ci sarà il Sassuolo dell’ex Roberto De Zerbi.

Daniele D’Alessandro

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