Bologna 2-0 Catania, top & flop‏

Il Catania abbassa la cresta contro un Bologna tutt’altro che trascendentale. Si spengono le luci del “Dall’Ara” e, con esse, le flebili speranze dei rossazzurri di agguantare una posizione play-off.

TOP:
Quando esci dal campo con il computo dei tiri in porta che rasenta lo zero è difficile trovare qualcosa da salvare. Potremmo parlare di buoni fraseggi fra i “Fantastici 4” Rosina, Calaiò, Maniero e Castro, ma solo per l’accademia delle belle arti e mai efficaci per una potenziale azione pericolosa.
FLOP:
Ripartenze lente. Colpa della incessante pioggia abbattutasi per tutto l’arco dei 90 minuti, colpa di un probabile calo di energie psico-fisiche, fatto sta che non abbiamo visto per nulla un Catania arrembante nel ripartire l’azione, sempre più impantanato dei rossoblù. Insufficiente la prova di Rosina nel ruolo di mezz’ala di centrocampo, esperimento che può risultare valido in partite meno delicate di questa contro i felsinei.
Centro-destra difensivo: Sauro e Belmonte. Obbrobrioso l’errore del centrale argentino ex Basilea sull’1-0 di Cacia al 37′, reo di aver commesso un errore di posizione così banale da far agghiacciare il sangue anche a chi proprio di calcio non ne capisce nulla. Non è da meno il suo laterale Belmonte, insufficiente in chiusura, timido in fase offensiva e impreciso nei passaggi più semplici (vedasi disimpegno che ha portato al raddoppio bolognese). Giocatore da recuperare totalmente.
Possesso palla sterile. Giro palla troppo prolungato e quasi mai finalizzato alla ricerca dei fluidificanti di fascia per il conseguente cross. Poche le palle giocabili per Maniero e Calaiò e misere le soluzioni personali dalla distanza. Scarsa anche la verve di Castro, troppo “scenografico” e poco essenziale nelle sue giocate.
Pietro Santonocito

 

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