ARRIVA LA PRIMAVERA, MA È ANCORA BUFERA

Nel primo giorno di primavera… è ancora tempo di bufera per il Catania! L’Akragas esce vincente dall’”Esseneto” grazie al 3-2 inflitto alla compagine etnea, per di più giocando un tempo e mezzo in inferiorità numerica.

La situazione peggiora di giornata in giornata. La squadra rossazzurra è totalmente priva di idee e mostra difficoltà palesi sia nella fase realizzativa che, in egual misura, in quella difensiva.

La prestazione principalmente di Calil e Pelagatti dal punto di vista mentale è al limite del “sopportabile”. L’attaccante si divora più e più volte la rete ed il difensore si fa saltare continuamente facendo, nei novanta minuti, una figura barbina. Macchia, ancor più, la sua prestazione, mangiandosi un gol che ha dell’incredibile e che avrebbe portato sul 3-2, ancor prima, la partita.

Coreografia agrigentina tardata di qualche minuto per via di uno sciopero indetto dai tifosi contro la gestione, a loro avviso inadeguata, della società.

Avvio in sordina per la squadra rossazzurra che concede campo e gioco all’Akragas. Sono i padroni di casa a rendersi pericolosi al secondo minuto con una rovesciata di Muscat all’altezza del dischetto del rigore che sfiora il palo alla sinistra di Liverani. Al nono minuto viene fischiato un penalty agli agrigentini per fallo di Pelagatti su Di Piazza e dal dischetto Giuseppe Madonia porta in vantaggio la squadra biancazzurra con un destro molto angolato. Dopo venti minuti di stallo nei quali il Catania fa la partita e l’Akragas si limita a contenere le ripartenze è lo stesso Pelagatti a sfiorare il gol con un bel colpo di testa. Al 34’ la squadra di casa rimane in dieci uomini: il bulgaro Dyulgerov, al quarto fallo, viene espulso per somma d’ammonizioni. Dopo l’episodio la partita si fa più dura, animi tesi all’”Esseneto” che rendono il match più caldo sia in campo che sugli spalti. Al 40’ al Catania manca un rigore per via di una plateale spinta in area di rigore dell’ex Ciro Capuano ai danni di Francesco Bombagi. L’occasione più ghiotta per la squadra etnea passa dalla testa di Ivan Castiglia, che manca il “tap in” finale che avrebbe portato il risultato sul pareggio, che poi viene sfiorato anche al quarantaquattresimo da Caetano Calil che, ben imbeccato da Garufo, sfiora la traversa con un colpo di testa.

“Gol mangiato, gol subito”Andrea Di Grazia, imbeccato dal compagno di reparto Di Piazza, si “beve” tutta la difesa etnea e, solo davanti al portiere, dopo un’azione magistrale mette la palla alle spalle di Luca Liverani. Al 45’, dopo tre minuti di recupero, il match si conclude sul risultato di 2-0.

Ricominciata la ripresa con gli stessi undici del primo tempo, il Catania sembra ingranare passando al 4-3-3, avanzando sia Falcone che Bombagi. Ad inizio secondo tempo manca un ulteriore rigore alla compagine rossazzurra. Calil, ben imbeccato da Falcone, supera il suo diretto marcatore e viene strattonato al momento del tiro. Doveva essere penalty e cartellino rosso.

Il tiro dagli undici metri viene fischiato, invece, al sesto minuto: Capuano intercetta con il corpo il cross di Garufo e, mentre Calil ha già posizionato il pallone sul dischetto, il guardalinee fa ricredere l’arbitro sulla sua decisione e viene concesso il calcio d’angolo. Moriero tenta il tutto per tutto quando sostituisce prima Castiglia con Calderini e dopo un impalpabile Agazzi con Lupoli. Il momento no della squadra etnea è lampante quando Calil, al sessantottesimo, dopo aver saltato Maurantonio, svirgola il tiro che avrebbe riaperto la partita. L’occasione più importante per gli etnei arriva al settantatreesimo quando Bombagi, servito da un cross perfetto di Calderini, sfiora il palo. L’Akragas chiude, meritatamente, la partita al settantaseiesimo quando Di Piazza sigla la rete del 3-0 ribattendo in rete una conclusione finita sul palo di Di Candiano, subentrato all’ex Di Grazia ad inizio ripresa. Il Catania trova il gol del 3-1 all’ottantaduesimo con Falcone, dopo aver precedentemente sbagliato due reti, entrambe a porta vuota, prima con lo stesso esterno d’attacco e successivamente con LupoliBombagi, per rendere ancor più grave la sconfitta, si fa espellere, a cinque minuti dalla fine, per un fallo di reazione che dimostra, qualora ce ne fosse di bisogno, che il Catania oltre che tecnicamente, manca pure dal punto di vista mentale. A nulla serve il gol di Nunzella al 94’ che, viste tutte le occasioni mangiate, sa anche di beffa.

Insomma, per salvare questa squadra mister Moriero dovrà fare un vero miracolo.

Gabriele Indelicato

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