AL “MASSIMINO” IL “GODOT” DEL CATANIA SI CHIAMA ATTACCO

Lenti, macchinosi e con scarse idee, specialmente in attacco. Il Catania svogliato che non ti immagineresti mai in una delle partite che poteva regalare la vetta della classifica agli etnei. Sabato sera al “Massimino”, nelle aspettative del pubblico vi era un 11 arrembante e che non desse punti di riferimento al proprio avversario. Purtroppo, invece, già da i primi minuti il canovaccio della partita è sembrato chiaro: un centrocampo lento che faticava a trovare linee di passaggio per due punte ferme che hanno quasi sempre regalato lanci lunghi e cross in pasto alla difesa avversaria.

Gran parte della delusione va appunto verso quei terminali offensivi che dovevano essere la vera arma in più del Catania, con dinamismo e freddezza in zona gol, e che purtroppo in più occasioni sono sembrati statici e in balia della retroguardia avversaria. Il gol mancato da Ripa sul finale del primo tempo assume un peso specifico maggiore, infatti, se si pensa che fino all’80° (e anche dopo) i rossazzurri sono riusciti a raggiungere la porta lentinese solo attraverso calci di punizione dalla trequarti. Un’occasione, quella capitata all’ex bomber stabiese, quindi, che avrebbe potuto cambiare il match, costringendo magari i bianconeri a scoprirsi.

La difesa lentinese ha avuto ragione su tutte quelle mezze palle lanciate in area lanciate con la speranza che i due bomber rossazzurri riuscissero a trasformarle in gol. Gli attaccanti etnei come Godot nell’opera teatrale di Beckett, lasciano ancora in trepidante attesa i tifosi, ancora attendono curiosi di capire le reali possibilità di questa squadra con un organico al massimo della condizione. Nel frattempo è bene continuare però nella proficua strada che era stata intrapresa: dopo il passo falso a Reggio si deve ricominciare a correre e vincere. Su questo Lucarelli, sicuramente, non sarà più disposto ad attendere…

(Fonte foto: calciocatania.it)

Simone Caffi

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