VERGOGNOSO AL “GRANILLO”. INACCETTABILE!

Vergognoso al “Granillo”. Potrebbe essere un titolo di grido per iniziare il racconto di una partita di calcio, ma purtroppo di questo non si tratta.

Nel pomeriggio di ieri, durante il match fra Reggina e Catania, il vero (ma soprattutto increscioso) spettacolo si è tenuto negli spogliatoi. Le porte infatti sono state sfondate e qualcuno ha deciso di fare bottino pieno. Smartphones, oggetti personali e persino una fede nuziale sono stati rubati da chi, evidentemente, non era affatto interessato a ciò che accadesse sul rettangolo di gioco.

Un fatto veramente vergognoso che, però, è giunto a termine positivamente. La refurtiva, infatti, è stata ritrovata ed il Catania, dopo diverse ore di attesa, è potuto ripartire alla volta della Sicilia.

Rientrato l’allarme, però, adesso è tempo di denunciare. Le domande che sovvengono sono forse scontate, ma doverose. Ci si chiede infatti come abbiano fatto ad agire così indisturbati i ladri, senza essere colti in flagrante dagli addetti alla sicurezza dello stadio. Nessuno si era accorto di niente, almeno fino al termine della partita, quando i giocatori rossazzurri sono rientrati nello spogliatoio, laddove poi non hanno più trovato i propri beni.

Ma la riflessione che viene più spontanea è solamente una. Possibile che in Lega Pro, nel 2016, possano accadere eventi del genere? Possibile che sembri di stare nel calcio dilettantistico, realtà in cui  un po’ tutto è lasciato a sè stesso, così come controlli e via discorrendo? Beh, tutto ciò è inaccettabile. Nel professionismo, infatti, non sono tollerate carenze di misure di sicurezza come, evidentemente, è successo nel pomeriggio di ieri al “Granillo”.

Insomma, si tratta di un pugno allo stomaco per chi vive di giustizia e di regole. E per fortuna che ciò che è stato rubato adesso è di nuovo tornato nelle mani dei legittimi proprietari. Se non fosse stato così, sicuramente non ci saremmo fermati qui a parlarne. È bene rifletterci sopra.

Federico Fasone

 

Se ti è piaciuto, leggi anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *