UN PUNTO, ZERO GRADI E TANTA PASSIONE

La trasferta non è la semplice partita. Non sono i 90 minuti di per sè, la partita la vediamo sì, ma c’è qualcosa, da queste parti, che vale molto di piú: una macchina condivisa, un gruppo di amici uniti da una passione senza tempo.

Cosenza-Catania, diario di bordo.

Maciniamo chilometri, stavolta siamo in tanti. Credo sia la trasferta più numerosa della stagione. Sul traghetto da Messina passiamo velocemente, niente fila, niente confusione.

Dopo venti minuti siamo già sulla Salerno-Reggio Calabria.
Beh, effettivamente non è più quella di dieci anni fa. Dopo secoli, finalmente inizia ad avere le sembianze di una super-strada. Ci fermiamo al primo autogrill in terra calabrese. Da lontano intravediamo le luci blu delle sirene della polizia. Entriamo, ci sono i ragazzi della Curva Sud, numerosi e compatti. Salutiamo un paio di amici, chiediamo quanti km mancano per arrivare a Cosenza.

Caffè, sigaretta e si riparte.

Facciamo strada tutti insieme, siamo una flotta di macchine in fila indiana. Sale l’adrenalina, i primi cori improvvisati all’interno dell’auto con i compagni di viaggio. Il Catania ce l’abbiamo nel cuore e seguirlo in giro per la penisola è una gioia immensa.

Arrivati a Cosenza, ci si rende conto conto di aver sbagliato clamorosamente l’outfit. “Mbare c’è la neve!” esclama un compagno di viaggio. La città calabrese, infatti, proprio due giorni fa ha subito una notevole nevicata.

Poi la partita. Il settore ospiti è colorato, numeroso e compatto. La tifoseria etnea si fa sentire, la presenza dei gruppi organizzati della Curva Sud non passa inosservata. Le due fazioni avverse si beccano a suon di cori. “Voi non siete la Catania Ultras” ,“La vergogna di Catania siete voi”, “No alla Tessera” urlano a squarciagola i tifosi cosentini, rivolgendosi al settore ospiti.

Episodio che evidenzia la spaccatura ideologica tra le due curve dello stadio “Massimino”. Non a caso, i gruppi organizzati di Cosenza, vantano buoni rapporti con i ragazzi della Curva Nord. Nocciolo della questione, la tanto chiacchierata tessera del tifoso. Infatti, il direttivo “Estrema Appartenenza” della Curva Sud – presente a Cosenza – dall’inizio di questa stagione ha deciso di assicurare una presenza costante anche fuori casa, sottoscrivendo inevitabilmente la tessera del tifoso.

Torniamo a noi. Il Catania parte bene, impone il proprio gioco e sfiora il gol per due volte. Tuttavia, succede tutto nel secondo tempo. Pelagatti atterra un attaccante avversario involato a rete. Rigore ed espulsione. Vutov realizza, le cose si mettono male, sotto di un gol e di un uomo. Eppure, i ragazzi reagiscono, non crollano anzi, cercano la via del pareggio che arriva a cinque minuti dal termine. Gianvitone Plasmati, il gigante di Matera, ha preso gusto con le reti d’autore. Un destro di rabbia che sfonda la rete. Esplode il settore ospiti, gioia immensa e forti emozioni tra i 170 tifosi etnei.

Finisce la partita, non il freddo che incrementa. Zero gradi, un punto e la soddisfazione di esserci, ancora una volta, fianco a fianco con gli amici, con i colori rossazzurri, con il Catania. Non abbiamo vinto come speravamo, ma non abbiamo nemmeno perso, ed anche se avessimo perso non sarebbe crollato il mondo.

Possiamo perdere o pareggiare altre mille partite; il senso del calcio, è tutto qui. Aggregazione, passione, calore, condivisione di emozioni immense. Questo è una trasferta!

Marco Zappalà

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