IL TEOREMA DI LO MONACO: BUONA LA… SECONDA!

Ora come più di dieci anni fa, Lo Monaco prende in mano il Catania per farlo rialzare da un abisso che potrebbe risucchiarlo e tenerlo sul fondo.
Il primo anno, però, è sempre stato un “buco nell’acqua“. Uno di quelli annunciati però, perché a fare il passo più lungo della gamba spesso può portare a disastri.

La prima stagione, quella 2004/2005 per intenderci, programmata dall’AD rossazzurro fu infatti di transizione. Un’annata che si concluse con un 12esimo posto senza infamia e senza lode. Ma al contrario, di lodi a Pietro Lo Monaco gliene sarebbero spettate molte anche quell’anno: il Direttore aveva infatti ereditato una squadra dai Gaucci con pochi elementi ed era comunque riuscito a costruire il gruppo che, poi con i dovuti miglioramenti, avrebbe portato gli etnei l’anno dopo in Serie A. Tutto questo sebbene fosse stato promesso un progetto dalla durata maggiore.
L’anno dopo fu secondo posto. Il resto è storia.

Anche quest’anno tutto non è andato come sperato con dei play-off acchiappati quasi per sbaglio e giocati solo per onorare la maglia. Una delusione se rapportati alla voglia di “giocarsela” che aveva in mente la società. Ma come è stato detto prima, il primo anno è sempre (apparentemente) un buco nell’acqua.

Pisseri, Di Grazia, Biagianti e Marchese, sono lo scheletro da cui ripartire per compiere il grande salto. Il trampolino di lancio per il Direttore e per il Catania per riuscire a sorprendere e far sognare i tifosi per la seconda volta. Si può riprendere la rincorsa, consapevoli degli sbagli passati, e riprenderla al meglio, più intensamente e con più consapevolezza.
Già, perché chi lo dice che il destino non verrà a bussare anche la seconda volta?

Simone Caffi

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