SPORTUBE, PARTITE A PAGAMENTO?

Finora i tifosi delle squadre di Lega Pro, hanno potuto seguire le partite su Lega Pro Channel, una sessione del sito Sportube.tv dedicato ai tre gironi della terza serie.

Anche i tifosi catanesi, quindi, hanno gradito il servizio offerto che, spesso e volentieri, viene impiegato anche da altre emittenti per poter trasmettere in maniera assolutamente gratuita i match delle varie squadre. Gratuita, perché Sportube.tv non ha posto alcuna condizione economica all’utilizzo del suo canale… almeno finora.

Dalla scorsa partita, infatti, per poter prendere visione di un evento è diventata necessaria la registrazione (anche tramite Facebook); ma le cose potrebbero cambiare, in sfavore degli utenti del sito. Sul portale Tuttolegapro.com, infatti, si è fatta strada l’idea di poter sfruttare la piattaforma digitale per monetizzare la visione delle partite, facendo pagare gli interessati. Certo, si tratterebbe di una somma simbolica a detta di Gabriele Gravina (3 euro a partita), ma che sarebbe utile a rimpinguare le casse delle società che, in Lega Pro, non hanno alcun sostentamento economico.  Si parla anche di “abbonamenti” e “pacchetti” per poter seguire esclusivamente la propria squadra del cuore o solo alcune partite (in casa o in trasferta). Comunque, i dettagli sono ancora da discutere e da definire.

La soluzione, però, appare abbastanza discutibile perché andrebbe ad alimentare il fenomeno della pirateria informatica, con siti web che trasmetterebbero in maniera parallela lo stesso streaming. Altro aspetto che non convince è la quantità di monetizzazione di cui potrebbe godere una società: squadre con pochissimi tifosi, rappresentanti di città di ridotte dimensioni, apporterebbero un contributo minimo, quasi nullo, alle stesse società che potrebbero impegnarsi, invece, portando gli stessi appassionati allo stadio. Sarebbe allora un metodo davvero innovativo per seguire il calcio? Il gioco varrebbe la candela? O forse sarebbe più giusto riempire gli stadi e tornare al calcio “vecchia scuola”?

Giuseppe Mirabella

 

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