Rosina: il pubblico si divide, Marcolin lo difende

Accade sovente, ogni volta che i giocatori escono dal campo c’è sempre qualcuno che distoglie lo sguardo per ultimo  da lui,  l’artista per eccellenza, il dieci della squadra.  Tutti lo guardano, il pubblico pagante osserva meticolosamente il rituale del riscaldamento, scrutandone ogni gesto atletico. È lui il giocatore voluto dalla sorte che deciderà la partita con una giocata delle sue, magari con una punizione magistrale nel sette, pensano in molti.  Alessandro Rosina è il giocatore che veste la maglia numero 10 del Catania, un onere oltre che un onore e per larghi tratti in questa stagione ha tirato fuori dal cilindro dei colpi magistrali, come solo un vero dieci sa fare.

Attualmente lo stato di forma del fantasista non è buono, probabilmente offuscato dalla fatica e da una posizione di gioco poco consona alle proprie caratteristiche, domenica contro l’Avellino ha commesso più di un errore sotto porta. Errori ingiustificabili per un giocatore della sua classe.

Il pubblico si è già diviso. C’è chi accusa Rosina di aver perso lo smalto migliore, non segnando più su azione da diverse giornate, c’è chi invece non può pensare ad un Catania senza il suo fantasista.

A far tacere le attuali polemiche, sarà senza dubbio il turno di stop a cui è costretto l’attaccante rossazzurro, causa squalifica, ma l’opinione che conta è quella del suo allenatore Marcolin, che ha dichiarato di non poter far a meno di Rosina nel suo progetto di gioco.

Nella partita contro il Varese il tecnico dovrà fare a meno del suo beniamino, optando con ogni probabilità per il 4 -3-3  dando spazio a  Castro nel tridente con Maniero e Calaiò.

 

Adriano Nicosia

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